L’Associazione Infrastrutture Sostenibili (AIS) ha annunciato a Roma la nascita di un Tavolo Nazionale per definire un modello italiano per le infrastrutture e la finanza sostenibile. L’iniziativa, presentata durante il convegno “Infrastrutture e finanza sostenibili. Un nuovo modello”, arriva in un momento cruciale per il Paese, che si appresta a gestire la fase successiva al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con l’obiettivo di rendere i propri progetti realmente attrattivi per la finanza internazionale.
Il presidente di AIS, Lorenzo Orsenigo, ha sottolineato l’urgenza di creare un sistema di valutazione univoco. «Non basta dichiarare un’infrastruttura sostenibile: bisogna dimostrarlo con criteri chiari e comparabili», ha dichiarato. Secondo Orsenigo, in Italia esiste un disallineamento tra chi progetta le opere e chi le finanzia, un problema che rallenta la realizzazione di progetti strategici. Il nuovo tavolo di lavoro, che riunirà esperti di oltre 100 organizzazioni, mira a dotare il Paese di uno standard rigoroso per intercettare i crescenti capitali globali destinati a progetti ambientali.
Il mercato della finanza sostenibile ha superato i 730 miliardi di dollari nei primi nove mesi del 2025. I dati confermano che le aziende italiane più mature su criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) registrano performance superiori, con un incremento del valore azionario del 46% rispetto alle altre. Anche i fondi ESG, a livello globale, hanno sovraperformato quelli tradizionali nel 2023, con rendimenti medi del 12,6% contro l’8,6%.
Anche il Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha inviato un messaggio a sostegno dell’iniziativa, definendo il rapporto tra infrastrutture e finanza responsabile una leva strategica per la competitività nazionale. Il Ministro ha evidenziato come la sostenibilità debba diventare un “brand” per l’Italia, capace di stimolare un’economia più competitiva tramite la decarbonizzazione e l’innovazione.
Le tendenze sono confermate dall’EY Infrastructure Barometer Italy 2025: il 35% degli investitori prevede nuovi progetti nel settore energetico e delle rinnovabili, mentre il 66% si aspetta una maggiore concorrenza per gli asset infrastrutturali in Italia. La sostenibilità è ormai un requisito irrinunciabile, con solo il 13% degli investitori che non la considera nei propri processi decisionali.
Un caso concreto è stato presentato da Autostrade per l’Italia, che ha illustrato come la propria strategia finanziaria sia integrata con obiettivi di sostenibilità per essere percepita come un’azienda solida e capace di generare valore a lungo termine. Nei prossimi mesi, il Tavolo Nazionale elaborerà le prime linee guida operative per rafforzare l’attrattività del mercato italiano.





















