Italia: meno rinnovabili, aumenta il prezzo elettrico

48
Costo energia
Costo energia

Il Gestore dei Mercati Energetici (GME) ha pubblicato il suo aggiornamento mensile, evidenziando un andamento inatteso per il mercato elettrico italiano a novembre 2025. Nonostante un costo del gas ai minimi da mesi, il Prezzo Unico Nazionale (PUN), ovvero il prezzo di riferimento dell’energia all’ingrosso, è aumentato in modo significativo.

L’indice PUN ha raggiunto i 117,09 €/MWh, segnando un incremento di 6,04 €/MWh rispetto a ottobre. La causa principale di questo rialzo non è legata al combustibile, ma a dinamiche interne al sistema nazionale: si è registrata una notevole riduzione delle vendite di energia prodotta da fonti rinnovabili sul Mercato del Giorno Prima.

Questa minore disponibilità di energia pulita, unita a un aumento degli acquisti, ha spinto i costi verso l’alto in tutte le fasce orarie. Il prezzo nelle ore di picco ha toccato i 131 €/MWh, mentre quello nelle ore fuori picco si è assestato a 110 €/MWh.

La situazione appare diametralmente opposta sul fronte del gas naturale. Il mercato italiano ha confermato un forte trend ribassista, con l’indice di riferimento IG Index GME sceso a 32,56 €/MWh, uno dei livelli più bassi dalla primavera del 2024.

Anche l’hub europeo TTF si è attestato su valori contenuti (30,64 €/MWh). Gli scambi sul mercato a pronti del gas (MP-GAS) sono saliti a 21,2 TWh, coprendo circa il 30% dei consumi nazionali e confermando un mercato liquido e stabile.

Il rapporto del GME ha analizzato anche i mercati per l’ambiente. Per le Garanzie d’Origine (GO), che certificano la provenienza rinnovabile dell’energia, il prezzo medio sul mercato organizzato per l’anno di produzione 2024 è crollato a 0,10 €/MWh. Per l’anno 2025, il calo è stato ancora più marcato. La ripartizione per tipologia di impianto ha mostrato un equilibrio tra idroelettrico, solare e biomasse per il 2024, mentre per il 2025 è emersa una predominanza delle biomasse.

Sul fronte dei Titoli di Efficienza Energetica (TEE), noti anche come certificati bianchi, i prezzi medi si sono mantenuti stabili intorno a 247 €/tep, con volumi in crescita.

Il minor apporto delle rinnovabili ha avuto effetti diretti anche sul Mercato a Termine dell’Energia (MTE), dove si è notato un riallineamento dei prezzi in un contesto di maggiore incertezza sull’offerta. L’analisi del GME ha reso evidente un punto cruciale: la disponibilità effettiva di energia da fonti rinnovabili è diventata il fattore più determinante per la formazione del costo dell’energia elettrica in Italia. Il suo impatto supera ormai quello del prezzo del gas, influenzando sia il mercato spot sia le dinamiche future.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome