È stato pubblicato il rapporto nazionale 2024 sul monitoraggio di Ostreopsis ovata, una microalga potenzialmente tossica presente lungo le coste italiane. Il documento è il risultato del lavoro congiunto di quindici Agenzie Regionali per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) e analizza l’andamento delle fioriture, l’efficacia dei sistemi di sorveglianza e le strategie di gestione del rischio.
L’Ostreopsis ovata, invisibile a occhio nudo, vive sui fondali e, in condizioni di mare caldo e calmo, può moltiplicarsi rapidamente. Queste ‘fioriture’ (bloom) portano al rilascio di una tossina che, se inalata tramite l’aerosol marino, può causare sintomi simili a quelli influenzali, come febbre, tosse, rinite e difficoltà respiratorie, oltre a dermatiti da contatto. I disturbi sono generalmente lievi e transitori.
Il rapporto del 2024 ha confermato che il fenomeno si manifesta principalmente in estate, tra luglio e settembre. Pur non evidenziando un’emergenza nazionale, ha rilevato concentrazioni significative in alcune aree specifiche, in particolare lungo le coste di Liguria, Puglia e Sicilia. I dati raccolti hanno dimostrato l’efficacia del sistema di controllo per rilevare le dinamiche spazio-temporali della specie.
Le attività di sorveglianza si basano su campionamenti periodici delle acque e analisi di laboratorio per contare la densità cellulare dell’alga. Quando i valori superano le soglie di attenzione, le ARPA informano le autorità sanitarie e i comuni, che attivano protocolli di comunicazione al pubblico. Questi prevedono l’installazione di cartellonistica informativa e, nei casi più seri, raccomandazioni a evitare la balneazione.
Il documento ha sottolineato inoltre la correlazione tra l’aumento delle temperature del Mar Mediterraneo, legato ai cambiamenti climatici, e la maggiore frequenza di questi bloom algali. Il riscaldamento delle acque crea un ambiente ideale per la proliferazione di questa e altre specie termofile.
Il sistema di monitoraggio si è dunque confermato uno strumento indispensabile per la prevenzione e la tutela della salute pubblica. Il lavoro sinergico delle agenzie ambientali continuerà a essere cruciale per gestire il fenomeno e per sviluppare modelli previsionali sempre più accurati, in un contesto climatico in costante evoluzione.





















