Tucum: l’app per donare la spesa ai bisognosi

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Solidarietà digitale
Solidarietà digitale

Due giovani fratelli pugliesi, Pierluca e Giandonato Salvia, hanno creato una soluzione digitale per trasformare la solidarietà in un aiuto concreto e tracciabile. Il loro progetto si chiama Tucum, un’applicazione che ha digitalizzato il concetto di “economia sospesa”, ispirandosi all’antica usanza del caffè lasciato pagato per chi non può permetterselo.

Il meccanismo è stato esteso ad altri beni di prima necessità, come la pizza, i giocattoli o il cibo, permettendo alle famiglie in difficoltà di fare la spesa con regolarità e dignità. L’applicazione, disponibile per tutti i dispositivi mobili, consente a chiunque di effettuare piccole donazioni, anche di soli 20 centesimi, in modo semplice e immediato.

I fondi raccolti non vengono gestiti direttamente, ma confluiscono verso un soggetto istituzionale che ne garantisce la corretta amministrazione, come la Caritas, una parrocchia o un’amministrazione comunale. Queste entità hanno il compito di verificare le reali situazioni di necessità e di distribuire l’aiuto.

Il denaro donato viene quindi caricato su una carta contactless, la “Tucum Card”, che viene assegnata alle persone e ai nuclei familiari selezionati. Con questa carta, i beneficiari possono effettuare acquisti presso una rete di negozi convenzionati, che spazia dagli alimentari ai negozi di casalinghi, fino alle farmacie.

Il sistema ha previsto anche un circolo virtuoso: presso gli stessi esercizi commerciali, i clienti possono lasciare a loro volta una donazione al momento del pagamento. L’importo viene registrato istantaneamente sulla piattaforma, alimentando continuamente il fondo di solidarietà.

Questa soluzione tecnologica ha permesso di superare due grandi ostacoli del mondo delle donazioni tradizionali: il rischio del racket dell’elemosina e la possibilità che gli aiuti finiscano a “falsi poveri” invece che a chi ne ha davvero bisogno. La tracciabilità digitale garantisce trasparenza e sicurezza, assicurando che ogni centesimo donato arrivi a destinazione.

Per questi motivi, il progetto ha già ottenuto il sostegno di diverse amministrazioni. Il primo comune ad adottare l’app è stato Treia, in provincia di Macerata. In seguito, si sono aggiunte altre amministrazioni locali in Piemonte, Sicilia e, soprattutto, in Puglia, regione di origine dei fondatori, dimostrando l’efficacia e la scalabilità del modello.

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