La Regione Emilia-Romagna ha approvato un bando da 2,5 milioni di euro per finanziare le comunità energetiche rinnovabili (CER). L’obiettivo è incentivare la produzione e l’autoconsumo di energia pulita, creando al contempo benefici economici e sociali per il territorio, con un’attenzione particolare ai soggetti svantaggiati.
Potranno accedere al contributo le CER già formate o i loro singoli membri. Sono escluse le persone fisiche e le imprese dei settori agricolo primario, pesca e finanza. Per le aziende sarà obbligatoria l’iscrizione al Registro Imprese e una polizza assicurativa contro le calamità naturali.
L’incentivo consiste in un contributo a fondo perduto che coprirà il 35% delle spese. L’aliquota salirà al 40% per gli impianti realizzati in aree montane o interne. Ogni progetto potrà ricevere un massimo di 150.000 euro, e l’aiuto sarà cumulabile con altri sostegni statali.
I progetti dovranno riguardare nuovi impianti da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico, con una potenza non superiore a 1 MW. I lavori dovranno iniziare dopo la presentazione della domanda e concludersi entro il 31 dicembre 2027.
Le spese ammissibili includono fornitura, posa, connessione alla rete di impianti e sistemi di accumulo. Sono comprese anche le spese tecniche e le opere murarie (fino al 20% del totale). Sono invece esclusi i costi per l’acquisto di terreni o la bonifica dall’amianto.
Le domande dovranno essere presentate online sulla piattaforma SFINGE 2020, dalle 10:00 del 17 marzo 2026 alle 13:00 del 7 maggio 2026. La procedura di selezione avverrà in ordine cronologico di arrivo.
Tuttavia, le domande saranno valutate con un punteggio che terrà conto della qualità del progetto, della capacità energetica, della dimensione della comunità e della sostenibilità economica. È previsto un bonus per le iniziative con un forte impatto sociale, come il coinvolgimento di famiglie in povertà energetica o di enti del terzo settore. L’esito sarà comunicato entro 90 giorni dalla chiusura.
