La coprolalia è un disturbo caratterizzato dall’impulso irrefrenabile di pronunciare parole o frasi volgari e oscene. Sebbene nel 20% dei casi sia associata alla sindrome di Tourette, rappresenta una condizione neurologica a sé stante.
Questo disturbo rientra nei “coprofenomeni”, che includono la coproprassia (gesti osceni involontari) e la coprografia (scrivere o disegnare concetti volgari in modo coatto).
Le cause esatte rimangono sconosciute. L’ipotesi scientifica principale suggerisce un’origine neurologica, legata a un malfunzionamento dei gangli della base, l’area cerebrale che filtra i pensieri indesiderati. Si teorizza che un’alterazione nei neurotrasmettitori come dopamina e serotonina comprometta i meccanismi inibitori del cervello.
Un’altra linea di ricerca, ancora da confermare, ipotizza un legame con lo spettro ossessivo-compulsivo. In rari casi, la condizione è comparsa dopo lesioni cerebrali provocate da ictus o encefalite acuta.
Il sintomo più evidente è l’emissione improvvisa di termini offensivi senza che il soggetto possa controllarsi. È fondamentale comprendere che la persona non ha alcuna intenzione di offendere: le espressioni non riflettono i suoi veri pensieri o sentimenti.
Le parole pronunciate funzionano come un tic motorio, essendo il risultato di una spinta interna che non ha legame con lo stato emotivo. L’impulso è descritto come una sensazione fisica che cresce d’intensità fino a divenire incontenibile.
Per questo, è inutile e controproducente chiedere a una persona con coprolalia di “controllarsi”. La strategia migliore è informare chi la circonda sulla natura del disturbo per creare un ambiente sicuro e non giudicante. L’ansia e l’imbarazzo possono infatti peggiorare i sintomi.
Vivere con questo disturbo comporta notevoli sfide emotive e sociali, potendo generare angoscia e isolamento. Con il giusto supporto psicologico e l’appoggio di una rete amicale e familiare consapevole, è però possibile gestire la condizione e condurre una vita soddisfacente.



















