CALI – Una serata di autentica terrore si è consumata in quartiere di Cali. Un calciatore, Alejandro Penaranda Trujillo, è stato freddato da un sicario con tre colpi d’arma da fuoco. Altri ne sono stati esplosi e hanno ferito altri due calciatori. Tutti si trovavano a una festa tra amici.
I momenti di terrore in una serata di festa
Secondo quanto ricostruito dalle autorità locali, il 24enne del Cortuluà – seconda divisione colombiana – sarebbe stato raggiunto da tre colpi esplosi da un uomo che ha fatto irruzione in giardino. L’assassino avrebbe iniziato a sparare all’impazzata, colpendo fatalmente Penaranda. Non solo, perché i colpi hanno raggiunto anche Heissez Izquierdo – compagno di squadra della vittima – e Cristian Borja, militante invece nel Toluca.
Il motivo passionale alla base del folle gesto
Non sono stati ancora chiariti i motivi e il contesto nel quale è maturato l’omicidio. ll generale Hugo Casos ha provato a ricostruire la dinamica basandosi sulle testimonianze di chi ha assistito inerme alla scena: “I presenti alla festa hanno raccontato di uno sconosciuto che si è presentato chiedendo di una donna. Poi avrebbe fatto irruzione dal giardino prima di iniziare a sparare nel mucchio, ferendo due persone e uccidendo Penaranda. Stiamo indagando sul movente, ma ipotizziamo possa essere di natura passionale”.
Da Escobar a da Silva, pallone e sangue in Sudamerica
E’ lunga, lunghissima la scia di sangue di cui si è macchiato il calcio in Sudamerica. L’episodio più famoso, naturalmente, è legato all’omicidio del capitano della Nazionale colombiana Andres Escobar, il 2 luglio del 1994. Qualche giorno prima, un suo autogol aveva contribuito all’eliminazione della squadra al Mondiale. Venne ucciso a 27 anni a colpi d’arma da fuoco. Sono tanti gli episodi impregnati di violenza e morte, anche a livelli inferiori. Nel luglio del 2013 un fatto sconcertante si verificò su un campo della periferia di Rio de Janeiro. Durante una partita di calcio tra dilettanti, il 31enne Josenir dos Santos Abreu venne accoltellato e ucciso dall’arbitro Otavio Jordao da Silva de Catanhede, 20 anni. Quest’ultimo decretò la sua condanna a morte. Alcuni tifosi entrarono in campo, lo legarono a un palo uccidendolo e decapitandolo.