La capacità di riciclo della plastica in Europa è crollata, passando dal 17% del 2021 al 6% nel 2023. Questa crisi mette a rischio chiusura molte aziende europee del settore, con una perdita di capacità stimata in un milione di tonnellate entro il 2025, pari a quella dell’intera Francia.
Per affrontare l’emergenza, la Commissione Europea ha annunciato un pacchetto di misure pilota a sostegno dell’economia circolare. L’obiettivo è ridurre la dipendenza da materie prime vergini importate e valorizzare i materiali secondari prodotti nell’UE.
La preoccupazione principale è la concorrenza sleale. La plastica vergine, a basso costo per il prezzo del petrolio e l’eccesso di produzione extra-UE, viene spesso preferita a quella riciclata. Talvolta, materiali vergini sono stati etichettati fraudolentemente come riciclati, danneggiando gli impianti europei.
Le iniziative proposte creeranno un mercato più equo. Saranno introdotti criteri UE armonizzati per definire quando un rifiuto plastico diventa materia prima. Si progetta anche di istituire codici doganali separati per plastica vergine e riciclata, per tracciare meglio le importazioni.
Le nuove norme ridurranno la burocrazia per le imprese e faciliteranno il commercio di plastica riciclata grazie a standard di qualità comuni. Ciò aumenterà la fiducia nei materiali di recupero, incoraggiando il loro uso e stimolando nuovi investimenti nel settore.
La Commissione sostiene le tecnologie di riciclo più ecologiche rispetto a inceneritori e discariche. Il riciclo chimico è visto come cruciale per ottenere materiali di alta qualità, adatti agli imballaggi alimentari. Per la prima volta, le norme sul contenuto riciclato nelle bottiglie in PET considereranno anche il materiale da processo chimico, offrendo certezza agli investitori.
Queste azioni si aggiungono ai dazi antidumping già in vigore sulla plastica PET cinese. Sei Stati membri, tra cui Francia e Spagna, hanno chiesto a Bruxelles misure più severe contro le importazioni di bassa qualità. Il pacchetto attuale anticipa una norma sull’economia circolare prevista per il 2026.
Secondo il Centro Comune di Ricerca, le soluzioni circolari possono tagliare le emissioni del settore del 45%. Per i consumatori, le nuove regole garantiranno che i prodotti con plastica riciclata rispettino alti standard di qualità e sicurezza.



















