TORINO (LaPresse) – A Torino il 26 marzo del 1898 è stata costituita la Federcalcio. Sempre a Torino, il 9 maggio dello stesso anno, è stato assegnato il primo scudetto della storia del calcio italiano. E così non c’è da stupirsi se proprio il capoluogo piemontese è stato scelto per presentare oggi pomeriggio il volume celebrativo sui 120 anni della Federazione. Edito da Giunti e curato da Alessandra Giardini e Giorgio Burreddu.
A poche ore dall’inizio dell’amichevole tra la Nazionale e l’Olanda, il libro è stato svelato nella Sala Boniperti dello Juventus Stadium in occasione del convegno moderato da Cristina Chiabotto dal titolo ‘Dove tutto ebbe inizio’.
Oltre un secolo di partite, aneddoti ed emozioni racchiusi nei dieci capitoli del volume. E ripercorsi, chiaramente, nel corso della presentazione. Sono intervenuti, ovviamente, il commissario straordinario della Figc Roberto Fabbricini. Ancora, il direttore generale e vice presidente Uefa Michele Uva, il vice presidente di Giunti Editore Bruno Mari, il presidente del Settore Tecnico della Figc Gianni Rivera, l’ex presidente federale Antonio Matarrese, il designatore della Can A Nicola Rizzoli e i giornalisti Xavier Iacobelli, Matteo Marani, Italo Cucci e Luigi Garlando.
“Partiamo da questo libro fantastico – le parole del commissario straordinario Roberto Fabbricini – per rilanciare la nostra Nazionale. In un percorso che speriamo sia fortunato. Una testimonianza del grande amore del Paese per il calcio. 120 anni meravigliosi con qualche delusione e tante gioie che hanno contribuito a creare il senso di appartenenza”.
Filo conduttore del volume è la passione degli italiani per il calcio
Una passione che trova nella maglia azzurra la sua massima espressione. Ma che è anche e soprattutto organizzazione, programmazione e responsabilità. Tre elementi fondamentali che sintetizzano il ruolo della Federazione nel complesso mondo del calcio italiano. Una storia, quella della Figc, che attraversa quella del nostro Paese. Accompagnando l’evoluzione del gioco più amato dagli italiani. Dai suoi albori alla dimensione globale che caratterizza l’età contemporanea. Un continuo intersecarsi di esperienze di donne e di uomini. Di testimonianze e di avvenimenti, più o meno celebri, che hanno formato un senso diffuso di unità in un’Italia troppo spesso lacerata dalle divisioni.