Federcontribuenti preoccupata dalla gestione Sogin del nucleare

Il contenuto della lettera aperta inviata da Federcontribuenti a Luigi Di Maio e Sergio Costa

© Roberto Monaldo / LaPresse

ROMA (LaPresse)”Il nucleare in Italia costa ai contribuenti 3,7 miliardi di euro solo per la gestione della Sogin. A cui vanno aggiunti ogni 14 mesi di ritardo nello smantellamento dei siti nucleari un costo aggiuntivo di circa 150 milioni. Scaricato sulla bolletta elettrica. L’opera di smantellamento delle ex centrali nucelari da parte di Sogin si sarebbe dovuto concludere nel 2010. Invece, non è ancora nemmeno cominciato e ora si parla del 2036. Con una spesa totale prevista pari a 10 miliardi di euro. Pagato sempre tramite una accisa in bolletta”.

E’ la lettera aperta di Federcontribuenti al ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio e al ministro dell’Ambiente Sergio Costa. In cui si evidenzia il progetto Cemex, ovvero la costruzione di un impianto per la cementificazione dei rifiuti radioattivi liquidi.

“La Sogin – si legge nella lettera aperta ai due ministri – ha fatto sapere che il Deposito Nazionale sarà un’infrastruttura ambientale di superficie, che accoglierà definitivamente 75mila metri cubi di rifiuti a bassa e media attività. Di questi, il 60% proviene dallo smantellamento degli impianti nucleari e il restante 40% dalle attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca che continueranno a produrre i rifiuti anche dopo l’entrata in esercizio del Deposito”. La società precisa che per realizzarlo “è previsto un investimento complessivo di circa 1,5 miliardi di euro” e “la costruzione inizierà nel 2019 e sarà pronta per la fine del 2024. Avrà un esercizio di 40 anni, fino al 2065, quando sarà chiuso e inizierà il suo esercizio istituzionale di circa 300 anni”. Ma, si chiede Federcontribuenti, “dove nascerà il Deposito Nazionale di rifiuti nucleari?” Non si sa ancora ma è stato previsto un bonus per i sindaci collaborativi.

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