La Regione Lombardia ha approvato una nuova delibera per contrastare l’impatto ambientale dei rifiuti. Il provvedimento introduce un divieto progressivo di acquisto e utilizzo di materiali non biodegradabili, come stoviglie e contenitori per bevande, all’interno delle sedi istituzionali.
Nello specifico, la misura vieta l’impiego di piatti, posate, bicchieri e bottigliette in materiali non riutilizzabili durante eventi, convegni e nelle aree ristoro degli uffici regionali. L’obiettivo è quello di rendere l’amministrazione pubblica un modello virtuoso nella gestione dei materiali e nella lotta agli sprechi.
Questa decisione è stata motivata dall’urgenza di ridurre l’impronta ecologica derivante dall’abuso di prodotti effimeri, i cui frammenti finiscono per contaminare fiumi e laghi, rappresentando una seria minaccia per gli ecosistemi acquatici locali. L’abbandono di questi articoli nell’ambiente è un problema globale, ma con ricadute dirette e visibili sul territorio.
Per facilitare la transizione, la Regione ha previsto l’installazione di nuovi erogatori di acqua potabile, sia liscia che gassata, in tutti gli edifici pubblici. I dipendenti e i visitatori saranno incoraggiati a utilizzare borracce personali o contenitori riutilizzabili, promuovendo un cambiamento culturale che parte dalle piccole abitudini quotidiane.
La normativa entrerà in vigore a partire dal prossimo semestre, con una fase di adeguamento di sei mesi per consentire l’esaurimento delle scorte esistenti e l’organizzazione logistica necessaria. Sono stati inoltre stanziati fondi per supportare le sedi nell’acquisto di stoviglie lavabili e altre soluzioni sostenibili.
L’assessore all’Ambiente ha dichiarato: “Il settore pubblico ha il dovere di dare il buon esempio. Con questa iniziativa non solo riduciamo la nostra impronta ecologica, ma inviamo un messaggio chiaro a cittadini e imprese: un futuro senza rifiuti superflui è possibile e necessario”.
Il provvedimento si inserisce in un quadro di politiche più ampio, in linea con le direttive dell’Unione Europea sulla riduzione dei prodotti monouso. L’auspicio è che l’esempio della Lombardia possa ispirare anche altre amministrazioni locali e spingere il settore privato ad accelerare la propria riconversione ecologica, favorendo un modello di economia circolare.
Abbandonare la cultura dell’usa e getta non è solo un obbligo normativo, ma un passo fondamentale per la tutela del nostro patrimonio naturale. La sfida ora consisterà nel monitorare l’efficacia della misura e nel sensibilizzare capillarmente la comunità sull’importanza di queste nuove pratiche.





















