Giethoorn: il paese olandese senza strade

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Turismo sostenibile
Turismo sostenibile

Giethoorn, una località nella provincia olandese di Overijssel, è diventata un caso di studio globale per la sua urbanistica unica. Situato a circa 120 chilometri da Amsterdam, questo borgo di quasi tremila abitanti non ha strade, ma una fitta rete di circa 90 chilometri di canali, attraversati da oltre 170 ponti in legno. Gli spostamenti avvengono esclusivamente a piedi, in bicicletta o, più comunemente, in barca.

Immersa nel cuore del Parco nazionale Weerribben-Wieden, la cittadina è conosciuta nel mondo come la “Venezia dei Paesi Bassi”, un simbolo di un’esistenza idilliaca e in armonia con l’ambiente acquatico. Questa sua peculiarità, tuttavia, non è nata da un progetto di design urbano, ma è la conseguenza diretta di un passato industriale e di gravi eventi naturali che hanno rimodellato il territorio.

La genesi di Giethoorn è infatti legata a un’attività che ha segnato profondamente l’area: l’estrazione della torba. Per secoli, gli operai hanno scavato il terreno per raccogliere questo combustibile fossile, essiccarlo e venderlo. L’economia locale dipendeva interamente da questa risorsa, ma il suo sfruttamento intensivo ha reso il suolo fragile e vulnerabile.

Due devastanti inondazioni, avvenute nel 1776 e nel 1825, hanno trasformato radicalmente il paesaggio, sommergendo le aree di scavo e creando vasti laghi e acquitrini. L’industria della torba ha rischiato il collasso. Per poter riprendere l’attività e trasportare il materiale, i lavoratori hanno dovuto scavare una complessa rete di canali e realizzare due laghi artificiali. Da questa necessità è nata, quasi per caso, l’attuale conformazione di Giethoorn.

Con il declino dell’economia della torba, la comunità ha saputo reinventarsi, trasformando quella che era una caratteristica funzionale in una risorsa turistica. L’assenza di automobili e la bellezza del paesaggio naturale hanno reso Giethoorn una meta privilegiata per il turismo green. Oggi, questa è la principale attività economica del territorio, capace di attrarre visitatori da tutto il mondo.

Per accogliere il flusso turistico, sono sorti piccoli alberghi, ristoranti e botteghe artigiane. La cittadina offre anche un interessante percorso culturale attraverso i suoi quattro musei. Il Museo ‘t Olde Maat Uus è una fattoria-museo che racconta la storia del borgo nel XIX secolo. Il Museo geologico De Oude Aarde vanta una notevole collezione di minerali e pietre preziose, mentre il Museo Gloria Maris espone rare conchiglie e coralli. Infine, l’Histomobil offre un curioso spaccato sulla storia della mobilità, con una selezione di auto d’epoca, in un luogo dove le auto non possono circolare.

L’attrazione principale, però, rimane l’identità stessa di Giethoorn: un luogo dove la mobilità dolce non è una scelta, ma l’unica possibilità. Un esempio concreto di come una comunità abbia trasformato le cicatrici di un disastro ambientale in un modello di sviluppo sostenibile e di eccezionale bellezza.

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