Edilizia circolare: la nuova norma UNI per l’Italia

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Edilizia circolare
Edilizia circolare

È stata sviluppata una nuova norma, la UNI 11973:2025, per promuovere l’edilizia circolare in Italia. Frutto della collaborazione tra ENEA e UNI (Ente Italiano di Normazione), questo standard introduce un approccio strutturato per rendere gli edifici e le città più intelligenti e sostenibili.

Il settore delle costruzioni contribuisce in modo significativo al consumo di risorse e alle emissioni che alterano il clima. L’adozione di modelli basati sul riuso e sulla progettazione per la dismissione potrà permettere di tagliare le emissioni del comparto fino al 75% entro il 2050, liberando valore economico lungo la filiera.

La norma si ispira al concetto di ‘Building as a Service’, trasformando l’edificio in un nodo attivo capace di scambiare energia, dati e servizi con l’ambiente urbano. Questo approccio multilivello e multiscalare valuta l’intero ciclo di vita di una struttura, dalla progettazione al recupero finale dei componenti, integrando criteri architettonici, tecnologici e digitali.

L’obiettivo è creare costruzioni che dialoghino con le infrastrutture energetiche, contribuendo alla resilienza urbana e al benessere degli abitanti. Attualmente, il settore edilizio è responsabile del 40% dei consumi energetici europei e genera oltre il 35% dei rifiuti. Intervenire in fase di progettazione e monitorare i consumi diventa quindi essenziale.

Il nuovo standard fornirà alle imprese indicazioni operative per realizzare edifici ad alte prestazioni. Per le amministrazioni pubbliche, rappresenterà uno strumento da integrare nei regolamenti e nei piani di rigenerazione urbana, offrendo alle comunità criteri trasparenti per migliorare la qualità dello spazio pubblico.

In Italia, dove oltre il 75% del patrimonio immobiliare è energeticamente inefficiente, la UNI 11973:2025 potrà catalizzare una profonda trasformazione del settore. Come ha sottolineato il Direttore generale di ENEA, Giorgio Graditi, la norma offre requisiti aggiornati per favorire la transizione ecologica e digitale.

L’approvazione di questo standard rappresenta un’opportunità strategica per allineare il comparto edilizio nazionale agli obiettivi europei di riduzione delle emissioni al 2030 e di neutralità climatica fissati per il 2050.

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