Puglia: la cima di rapa contro la crisi climatica

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Agricoltura sostenibile
Agricoltura sostenibile

Un’iniziativa pionieristica in Puglia ha riportato alla luce il potenziale di un’icona della gastronomia locale, la cima di rapa, trasformandola in un simbolo di agricoltura resiliente. Di fronte alle sfide imposte dal cambiamento climatico, come la crescente siccità e l’impoverimento dei suoli, un gruppo di ricercatori e agricoltori ha avviato un programma per la salvaguardia delle varietà autoctone di questo ortaggio.

Il progetto, nato dalla collaborazione tra l’Università di Bari e consorzi agricoli locali, si è concentrato sull’identificazione e la reintroduzione di ecotipi di cime di rapa quasi scomparsi. Queste antiche cultivar, a differenza delle varietà commerciali più moderne, hanno dimostrato una straordinaria capacità di adattamento, richiedendo un apporto idrico significativamente inferiore e mostrando una maggiore resistenza naturale ai parassiti. Ciò si traduce in una drastica riduzione dell’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici, con benefici diretti per la salute degli ecosistemi.

Il programma ha previsto la creazione di una “banca del seme” per conservare il patrimonio genetico di queste piante e la distribuzione gratuita delle sementi a una rete di piccole aziende agricole che si sono impegnate a seguire protocolli di coltivazione biologica e a basso impatto. Questo approccio non solo ha garantito la conservazione della biodiversità agricola, ma ha anche offerto nuove opportunità economiche ai produttori, valorizzando un prodotto tradizionalmente considerato “povero”.

La riscoperta di queste verdure antiche ha avuto un impatto positivo anche sulla filiera gastronomica. Chef e ristoratori della regione hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa, inserendo nei loro menù piatti che esaltano il sapore autentico e le proprietà nutrizionali di queste cime di rapa “d’altri tempi”. Si è così innescato un circolo virtuoso che lega la tutela ambientale alla valorizzazione delle tradizioni culinarie e alla promozione di un turismo più consapevole e sostenibile.

Il modello pugliese dimostra come il ritorno a un’agricoltura radicata nel territorio e nelle sue tradizioni possa rappresentare una delle risposte più efficaci alla crisi ambientale. Scegliere di coltivare e consumare prodotti locali e stagionali, eredi di un sapere contadino secolare, non è solo un atto di riscoperta culturale, ma una precisa scelta strategica per costruire un futuro alimentare più giusto e sostenibile per il pianeta.

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