Mondiali 2026, vince la candidatura congiunta di Stati Uniti, Canada e Messico

Battuta la concorrenza del Marocco. Usa al centro del progetto: delle 80 partite, 60 saranno ospitate dagli States

Il presidente della Fifa Gianni Infantino e la coppa del mondo
LAPRESSE / AFP PHOTO / Mladen ANTONOV

MOSCA – Non si fa in tempo a godersi i Mondiali in Russia che già si pensa al futuro. D’altronde, il mondo si è fatto velocissimo e non c’è tempo per fermarsi. Nel 2026 la coppa del mondo di calcio si disputerà negli Stati Uniti, in Canada e in Messico. Battuta la candidatura del Marocco, con 134 voti contro i 65 dei nordafricani. “Grazie mille per questo grande onore, per il privilegio di poter ospitare il Mondiale – ha detto Carlos Cordeiro, presidente della federazione calcio statunitense -. Grazie anche alla federazione marocchina. In fin dei conti siamo tutti uniti dal calcio”.

I Mondiali torneranno negli States dopo 32 anni

La prima e ultima edizione dei Mondiali negli States è quella del 1994 che vide il Brasile alzare la coppa sotto gli occhi dell’Italia, battuta in finale ai calci di rigore. La rassegna del 2026 seguirà quella del 2022 in Qatar e sarà la prima nella storia in cui gareggeranno 48 squadre: il maxi Mondiale del Nuovo Continente si preannuncia spettacolare, vista la particolare propensione tutta americana di curare gli eventi in maniera ‘amazing’.

Priorità agli Stati Uniti

Saranno in tutto 80 le partite dei Mondiali 2026. Come da copione, la priorità sarà data agli USA. Degli 80 incontri, infatti, 60 verranno disputati negli Stati Uniti (incluse tutte quelle dai quarti di finale in poi), mentre Canada e Messico ospiteranno 10 partite ciascuno. E’ una rivoluzione, una competizione calcistica affidata a tre Paesi. In passato un Mondiale si è svolto in Corea del Sud e Giappone (2002); mentre l’Europeo di calcio si è giocato in Belgio e Olanda (2000), Austria e Svizzera (2008), Polonia ed Ucraina (2012). Quello del 2020 invece prevede alle fase finali l’ospitalità di 12 città europee.

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