ISTANBUL – Via lo stato d’emergenza. Se non completamente, quasi. E’ la promessa che Recep Tayyip Erdogan fa a meno di dieci giorni dal voto presidenziale e parlamentare anticipato in Turchia. Elettori chiamati alle urne il prossimo 24 giugno.
Via lo stato d’emergenza, Erdogan ‘chiama’ gli elettori
“Se continuerò a lavorare, la prima cosa da fare dopo il 24 giugno, con il volere di Allah, sarà togliere lo stato d’emergenza”. Sono le parole che l’attuale presidente della Turchia ha pronunciato prima del voto. Elezioni cruciali, con gli avversari politici che crescono in consensi e fiducia. Erdogan, d’altro canto, s’è dovuto allineare. Il laico Muharrem Ince aveva promesso di eliminare totalmente lo stato d’emergenza. Una condizione che perdura ininterrottamente dalla metà di luglio del 2016, dopo il golpe fallito, e che ha portato – secondo l’Onu – a 160mila arresti e 150mila epurazioni. Erdogan ha comunque precisato che la misura non sarebbe totale.
“Lavoro speciale con i curdi”, il video scandalo
Nelle ultime ore sta facendo scalpore un video in cui viene registrato il presidente a colloquio con i suoi più stretti collaboratori, in una riunione a porte chiuse tenutasi sabato. “Dovete prendere le liste elettorali di ogni seggio e fare un lavoro speciale con i curdi”, ha affermato Erdogan. “Amici, la nostra organizzazione di partito deve condurre un lavoro molto diverso con l’Hdp. Non posso dire queste parole fuori. Le uso qui con voi. Perché se l’Hdp resta sotto la soglia di sbarramento elettorale, significa che saremo in una posizione molto migliore”, ha continuato il presidente, che ha poi fatto riferimento all’esperienza elettorale del 2015. Quando l’Hdp, superando per la prima volta la soglia del 10%, entrò in parlamento facendo perdere la maggioranza assoluta all’Akp del sultano.
Le previsioni indicano il ballottaggio
I sondaggi degli ultimi giorni, infatti, non farebbero dormire sonni tranquilli a Erdogan. Il gradimento si fermerebbe tra il 43% e il 46%. Il che renderebbe necessario andare al ballottaggio con Ince, dato al 29%. Il laico, nell’eventualità, cercherebbe di convergere su di sé il consenso degli altri principali sfidanti del presidente. L’ex ministra degli Interni Meral Aksener e il candidato dal carcere Selahattin Demirtas. In ogni caso, Erdogan partirebbe nettamente favorito al testa a testa dell’8 luglio.