Di Denise Faticante
ROMA (LaPresse) – Continua l’odissea della Aquarius, che viaggia verso il porto di Valencia con mille difficoltà dovute al maltempo. Oggi dalla imbarcazione è emersa una tragica notizia. Due persone sono morte annegate durante le operazione di salvataggio sabato scorso al largo della Libia. La nave dovrebbe arrivare nella notte tra sabato e domenica. E l’equipaggio parla di persone “esauste, sotto choc e con il mal di mare”.
“Dattilo” ed “Orione” scortano l’imbarcazione
A scortare la nave della discordia verso il porto spagnolo, messo a disposizione del neo premier iberico Pedro Sanchez, la ‘Dattilo‘ e la ‘Orione‘ due unità della Guardia Costiera e della Marina Militare che hanno a bordo la maggioranza dei 629 migranti. All’interno ci sono attualmente 52 donne, 45 uomini, ed anche 10 bambini. Tra cui persone trattate per sindrome da annegamento o con gravi ustioni da carburante e acqua salata. Gli altri 523 profughi sono stati ovviamente trasbordati sulle due unità navali italiane che la stanno scortando.
Ma il mare continua ad essere il crocevia di altre disperazioni. La Guardia Costiera ha risposto alle chiamate provenienti da quattro imbarcazioni e sta andando a recuperare circa 500 naufraghi nel mare libico. Intanto il portavoce del governo di Madrid, Isabel Celaa, ha annunciato che “la Spagna agirà normalmente, come agisce normalmente l’Europa”, nei confronti dei migranti che arriveranno a Valencia sottolineando che il Paese non esclude “di rimandare i profughi nelle loro nazioni d’origine”. “Ogni persona in arrivo – ha affermato Celaa – saprà se ha status di rifugiato, se è migrante economico, e anche, naturalmente, se è colpevole di certi reati che lo rendano suscettibile di espulsione”.
