Migranti, Fedriga: “Le polemiche sul censimento sono strumentali”

Le dichiarazioni del presidente del Friuli Venezia Giulia sulla questione rom

Massimiliano Fedriga
Foto LaPresse - Paolo Giovannini 29/04/2018 Trieste ( TS ) cronaca - Massimiliano Fedriga vota nella Scuola di Campi Elisi, in via Carli 1 a Trieste.

TRIESTE (LaPresse)Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia interviene sulla questione migranti. “In Friuli-Venezia Giulia abbiamo afghani e pakistani respinti o espulsi da Austria e Germania. Quindi noi stiamo accettando un’immigrazione che non passa attraverso altri Paesi europei e che qui entra invece nel circuito dell’accoglienza, cosa che riteniamo profondamente sbagliata”.

Fedriga fa il punto sulla politica migranti

E spiega: “Per questo motivo ho detto che dobbiamo abolire la protezione umanitaria, che non esiste in nessun altro paese europeo. È una protezione molto discrezionale, data in modo soggettivo a delle persone che non scappano da una guerra né rischiano persecuzioni nel loro Paese d’origine. Lo status di rifugiato e la protezione sussidiaria tutelano già tutti i casi critici, mentre pensiamo che la protezione umanitaria debba essere eliminata dal nostro ordinamento“.

Lo ha detto a Trieste il presidente a margine della conferenza stampa organizzata nel Palazzo della Regione a chiusura della dodicesima assemblea del Gect Euregio ‘Senza Confini’, composto dalla Carinzia, dal Friuli Venezia Giulia e dal Veneto.

Polemica strumentale sul censimento rom

Non vedo nulla di straordinario nel censimento, che viene fatto per qualsiasi cittadino di questo Paese. Ho visto una polemica veramente strumentale per quanto riguarda i campi rom. È giusto per un Paese sovrano sapere che cosa avviene nel proprio territorio. Penso anzi che possa essere utile a vedere che cosa accade all’interno di aree che troppo spesso sembrano estranee alla normativa italiana“.

Spesso questi luoghi risultano estranei al controllo e al rispetto delle norme e delle leggi del nostro Paese con case abusive, costruzioni non in regola, bambini che non vanno a scuola e ai quali non vengono garantiti quei diritti che invece sono dovuti a qualsiasi minore presente sul territorio italiano. Credo sia una questione di tutela“.

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