Francia-Italia, è guerra fredda sui migranti. L’ipocrisia di Macron

Il presidente francese Emmanuel Macron ha definito populista lebbroso chi non accoglie i migranti. Ma gli episodi di Ventimiglia ritornano all’Eliseo come boomerang

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Parigi da Emmanuel Macron
Foto Palazzo Chigi/Filippo Attili/LaPresse

ROMA – La tensione riprende forma tra Italia e Francia. E’ il presidente Emmanuel Macron a soffiare sul fuoco del disaccordo con un’altra uscita delle sue. “Chi non accoglie è un populista lebbroso”, riferendosi alla questione migranti e ovviamente all’Italia. Una definizione d’alta classe, non c’è che dire verso chi, fino ad oggi, anzi fino a ieri, di immigrati ha fatto il pieno, accogliendone oltre il lecito, più del dovuto e da più porti. Proprio quando i transalpini e i colleghi tedeschi davanti alle immagini dei barconi alla deriva girano il viso dall’altra parte per far finta di niente.

L’hypocrisie d’oltralpe

Ipocrisia, che in lingua francese si scrive ‘hypocrisie’, ma che non cambia comunque di significato. Resta un sostantivo femminile che sta ad indicare ‘un atteggiamento nell’ambito dei rapporti morali e sociali tutt’altro che di umiltà vera’. Quello di Macron e i suoi cittadini d’Oltralpe, appunto. Macron, sì, proprio lui, a capo di uno stato sciovinista, oggi spara sui populismi crescenti in Europa. E la risposta di Matteo Salvini, in proposito, non si è fatta attendere. L’Eliseo ha ricevuto e portato a casa: “Io lezioni di generosità da un Paese che ha l’esercito alla frontiera italiana non ne prendo – ha ribadito senza peli sulla lingua il Ministro degli interni italiano – Se la Francia si prende dieci barconi dalla Libia, ne riparliamo”.

Salvini a Macron

Un uno-due micidiale, quello di Salvini proprio alla vigilia del Consiglio europeo di Bruxelles dove il premier, Giuseppe Conte, ha deciso di partecipare dopo aver seriamente ragionato su una diserzione strategica. All’indomani della diffusione di una bozza di accordo definita preconfezionata’ sulla gestione dei flussi migratori. Ma in primis dei ricollocamenti, estremamente penalizzanti per l’Italia. Anche se a dirla tutta, solo poche ore prima era stato l’onnipresente Salvini, in televisione, a far sapere che Conte, in Europa, ci sarebbe andato.

“Per me sarebbe stato inaccettabile partecipare a questo vertice con un testo già preconfezionato”, ha comunque sottolineato il premier. Ha spiegato che da Berlino è arrivato un chiarimento sulla bozza circolata nelle ultime ore, con tanto di promessa. C’è stato un ‘misunderstanding’: quel testo verrà accantonato”. Perché se così non fosse, la reazione dell’Italia l’ha anticipata sempre Salvini. “O c’è una proposta utile a difendere i confini e la sicurezza e i rifugiati veri, oppure diciamo no”Pare sia stata una telefonata della cancelliera, Angela Merkel, preoccupata della possibilità che l’Italia non potesse partecipare al pre-vertice di domenica prossima.

Ventimiglia, linea di frontiera

Una questione delicata, quella di Ventimiglia. Lì la Francia si è più volte resa protagonista, in negativo, per mano della ‘gendarmerie’ di atti di mero razzismo. Linea Maginot tra Italia e Francia dove accade di tutto e di più. Luogo di confine in cui più volte i rifugiati sono stati oggetto di gratuite ed efferate violenze da parte della polizia francese. L’ultimo episodio, solo in ordine di tempo è quello a danno di una donna incinta con bambino letteralmente sradicati dalla poltrona del vagone del treno e di forza scaraventati oltre i binari.

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