MILANO (LaPresse) – Harley-Davidson ricorda che le tariffe Ue scattate lo scorso 22 giugno, hanno fatto aumentare dal 6% al 31% il costo delle esportazioni dei veicoli al di fuori degli Stati Uniti.
Harley Davidson vuole spostare parte della produzione fuori Usa
“L’enorme aumento dei costi, se trasmesso ai suoi rivenditori e ai clienti al dettaglio, avrebbe un immediato e un impatto duraturo e dannoso sulle sue attività nella regione. Riducendo l’accesso dei clienti ai prodotti Harley-Davidson e incidendo negativamente sulla sostenibilità delle attività dei suoi concessionari“. E’ quanto si legge in un testo inviato alla Sec, l’ente di vigilanza della Borsa Usa.
L’Europa rappresenta un’enorme fetta di mercato
Harley-Davidson, quindi “non aumenterà i prezzi” per “coprire i costi delle tariffe di ritorsione“. La società stima che, per completare le operazioni di trasferimento, ci vorranno dai 9 ai 18 mesi. “Aumentare la produzione internazionale per alleviare l’effetto dei dazi Ue non è la soluzione preferita dalla società. Ma rappresenta l’unica opzione sostenibile per rendere le sue moto accessibili ai consumatori Ue“. Lo sottolinea la società statunitense. L’Europa “è un mercato cruciale per Harley-Davidson“, e nel 2017 quasi 40.000 motociclisti hanno acquistato nuove Harley-Davidson in Europa. Le entrate generate dal Vecchio continente sono al secondo posto per la società, dopo quelle realizzate negli Stati Uniti.
La risposta dell’Ue ai dazi imposti di Trump sulle auto
L’Ue darà una risposta “adeguata” agli Stati Uniti nel caso in cui Washington decida di introdurre dazi doganali sulle esportazioni di auto dall’Europa. Lo ha detto il vice presidente della Commissione Ue, Jyrki Katainen, in una intervista alla Cnbc. Katainen ha incontrato le autorità cinesi con le quali ha concordato una dichiarazione in difesa delle regole del commercio internazionale e per avviare colloqui in vista di una riforma del Wto.
“Non vogliamo speculare su questo tipo di problemi. Ma ovviamente se ci sarà questo tipo di comportamento unilaterale e dannoso, dovremo prenderlo sul serio e rispondere adeguatamente come abbiamo fatto finora. Quando il presidente Trump voleva aumentare le tariffe su acciaio e alluminio abbiamo risposto ugualmente“. Lo ha detto Katainen, aggiungendo che si tratterebbe comunque di una “brutta spirale“.