Roma (LaPresse) – I carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma e la Squadra Mobile della Questura di Roma hanno eseguito un’ordinanza emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, che dispone misure cautelari ed una misura interdittiva nei confronti di 9 persone. Sono ritenute responsabili, a vario titolo, di corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio e di corruzione per l’esercizio della funzione. Inoltre per accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico ed infine rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio.
L’operazione scaturisce da un’indagine dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma. In particolare, sono state emesse 7 ordinanze cautelari nei confronti di appartenenti alla Polizia di Stato. In particolare 6 Ordinanze di custodia cautelare in carcere e una misura interdittiva. Oltre a ciò, 1 Ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di una dipendente che svolgeva funzioni presso la Procura della Repubblica di Roma. Infine 1 Ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un pregiudicato.
Appena tre giorni fa il precedente caso di corruzione
Nell’ultimo anno e mezzo di attività la guardia di finanza di Roma, nell’ambito di indagini anticorruzione, ha denunciato all’autorità giudiziaria 331 persone, di cui 46 arrestate.
E’ quanto emerge dal resoconto degli ultimi diciassette mesi di indagine delle fiamme gialle in occasione dei 244 anni di vita del Corpo. Nello specifico: 85 (11 in arresto) per reati legati alle illecite aggiudicazioni di appalti pubblici. Pari a circa 217 milioni di euro, a fronte di gare ad evidenza pubblica controllate per circa 393 milioni di euro. A ciò si aggiunge 246 (35 in arresto) per reati contro la pubblica amministrazione (come peculato, concussione, corruzione), per importi delle condotte corruttive per oltre 7 milioni di euro. E circa 90 milioni di per comportamenti di peculato.
Ma la corruzione è solo la punta dell’iceberg di inefficienze e sprechi di risorse. Di questo si rendono colpevoli persone – tra funzionari pubblici e soggetti privati – che procurano danni all’Erario. Nell’ultimo anno e mezzo le fiamme gialle romane ne hanno segnalate 411 alla Procura Regionale per il Lazio della Corte dei Conti, per danni erariali pari a 1,65 miliardi di euro.