MILANO (LaPresse) – Il consiglio di fabbrica dell’Ilva ritiene “indispensabile una convocazione urgente da parte del Ministro Di Maio e dei Commissari straordinari. Lo scopo è far luce su aspetti fondamentali riguardanti la proroga e l’intera vertenza“. Lo riferiscono Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm e Usb in una nota pubblicata al termine della riunione di oggi del consiglio di fabbrica Ilva. Riunione nella quale si è discusso lo stato della vertenza a seguito dell’ultima proroga richiesta dai Commissari straordinari.
L’Ilva chiede una convocazione urgente del consiglio di fabbrica
Dall’incontro è emersa, inoltre, “la necessità di conoscere la reale posizione del governo sull’Ilva, senza fraintendimenti. Anche rispetto alle ultime dichiarazioni del ministro“. I sindacati precisano inoltre che “ci preme conoscere con quali risorse si intende traguardare la proroga stabilita. E come intendono ‘risparmiare’ e ‘fare ulteriori sacrifici’ avendo già oggi una situazione precaria in stabilimento. A cui non saremo assolutamente disponibili“.
Scatta l’ipotesi dell’autoconvocazione
A fronte “di una mancata convocazione urgente“, le organizzazioni sindacali “annunciano la loro autoconvocazione del Consiglio di fabbrica presso il Ministero dello sviluppo economico“. L’incontro è previsto per il prossimo 4 luglio.
L’Usb propone di indire un referendum sulla reale volontà dei dipendenti sul futuro di Ilva. Ma il consiglio di fabbrica ritiene superata la proposta in base ai dati della propria rappresentanza, pari alll’80% dello stabilimento, a fronte degli 8 iscritti alle organizzazioni che invece chiedono la chiusura di Ilva. E’ quanto si legge in una nota. Il sindacato ribadisce che “non permetterà, né ora, né tantomeno durante questa proroga, azioni unilaterali da parte di nessuno, in assenza di accordo sindacale“.