“Visegrad ce le ha suonate, accordo con l’Europa fragilissimo”: la sentenza di Minniti

"L'Europa ha rischiato di implodere su una questione, l'immigrazione, che non costituisce affatto un'emergenza"

Marco Minniti, Foto Vincenzo Livieri - LaPresse

ROMA (LaPresse) – “Visegrad ce le ha suonate, accordo con l’Europa fragilissimo”: la sentenza di Minniti. “L’Europa ha rischiato di implodere su una questione, l’immigrazione, che non costituisce affatto un’emergenza. Si è fatto un lavoro che riporta l’orologio indietro di un anno. L’Italia era andata per suonare il piffero ed è tornata suonata. Se si è trovato un accordo minimale e fragilissimo lo si deve all’opposto delle alleanze in campo, per iniziativa degli odiatissimi francesi mentre l’amatissimo gruppo di Visegrad ha messo all’angolo il nostro Paese”. Lo ha detto l’ex ministro dell’Interno Marco Minniti, intervistato da La Repubblica.

L’ex ministro parla di Visegrad

“Se la tua impostazione e’ nazional-populista ti scontri con gli interessi di altri Paesi, inconciliabili tra loro, confini contro confini. L’Italia era andata per chiedere maggiore condivisione ed e’ tornata abdicando totalmente a questa richiesta, scambiando l’obbligatorieta’ con la volontarieta – ha aggiunto – In un momento di particolare difficoltà avevamo chiesto come solidarietà ai Paesi di primo approdo, Italia e Grecia, il ricollocamento obbligatorio di quote di persone negli altri stati membri e ci sono stati Paesi che si sono sistematicamente sottratti. Oggi, con il passaggio dall’obbligatorietà alla volontarietà, questi stessi Paesi gioiscono. E poi, se l’Europa affronta un tema cruciale come questo con una coalizione di `volenterosi’ c’è qualcosa che non funziona”.

“Riforma di Dublino? E’ su un binario morto”

“Riforma Dublino? Direi che è su un binario morto. L’orizzonte è non cambiarlo ed è una questione che mette Mafia in scacco. Abbiamo accettato condizioni molto pesanti per il nostro Paese. Avremmo dovuto portare avanti il progetto di riforma approvato dal Parlamento europeo a larga maggioranza che metteva in discussione il punto fondamentale del porto di primo approdo. Perché non si è fatto? Perché in quella votazione la Lega si è astenuta e il M5S ha votato contro”, ha concluso.

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