MILANO (LaPresse) – Si son avvalsi della facoltà di non rispondere i quattro giovani fermati per l’aggressione a Niccolò Bettarini. Figlio 19enne di Simona Ventura e dell’ex calciatore Stefano Bettarini. Nella notte tra sabato e domenica scorsa è stato accoltellato fuori dalla discoteca ‘Old Fashion’ in Parco Sempione.
Davide Caddeo, 29 anni (che avrebbe ferito Niccolò), Daniele Ferzoco, 24 anni e i due albanesi Andi Arapi, anche lui 29enne e irregolare, e Albano Jakey, 24 anni. I quattro hanno preferito non parlare con il gip Stefania Pepe, che questa mattina li ha interrogati nel carcere di San Vittore. Sono tutti accusati di tentato omicidio aggravato da motivi abietti o futili.
Gli inquirenti, però, ritengono che altre persone posano essere coinvolte nell’aggressione: alcuni testimoni hanno parlato di una decina di ragazzi
“Il mio assistito ha fatto dichiarazioni spontanee e ha spiegato che non conosceva Niccolò e che il ragazzo non è stato picchiato in quanto figlio di Bettarini. Ha scoperto che si trattava del figlio della Ventura e dell’ex calciatore solo dopo il suo arresto”, ha spiegato Mirko Perlino, che difende Davide Ferzoco. “Il mio assistito ha detto anche che non si è accorto esattamente di quello che stava accadendo. Per lui si trattava semplicemente di una rissa e non ha visto chi possa aver ferito Niccolò”.
Ferzoco, secondo, il suo legale, ci teneva anche a “chiedere scusa al ragazzo e alla sua famiglia e ad augurargli una pronta guarigione”. Il 24enne, titolare di un bar ad Affori, ha intenzione di raccontare la sua versione dei fatti anche al pm Elio Ramondini e con il suo legale sta anche pensando a “un gesto distensivo nei confronti del ragazzo e dei suoi familiari”.