ROMA – Oltre 200 voti favorevoli, 7 contrari e 13 astenuti: Maurizio Martina è il ‘nuovo’ segretario del Pd. Lo ha deciso l’assemblea nazionale pochi minuti fa. Renzi, nel suo intervento ha confermato la sua permanenza nel partito (addio partito macroniano e addio speranze di rinascita per il partito dopo la lunga serie di sconfitte elettorali). Addio, soprattutto, alle primarie: se tutto va bene si faranno tra un anno.
Renzi: “La nostra è stata una sconfitta storica? Analisi superficiale”. Chi ha distrutto il Pd? “I miei oppositori interni”
Renzi non ha voglia di mollare l’osso. Lo ha detto chiaramente questa mattina nel suo intervento all’assemblea nazionale del Pd. E non ha nessuna voglia di riconoscere il proprio fallimento: “Chi dice che abbiamo sempre perso alle ultime elezioni e che la nostra è una sconfitta storica, rispondo che è un’analisi superficiale. I nostri ultimi quattro anni abbiamo avuto 17 Regioni su 20, 6mila Comuni su 8mila, la maggioranza nel consiglio dei ministri. L’ultimo partito che ha preso il 41 per cento alle elezioni era guidato da Amintore Fanfani nel 1959, prima delle Europee. Per 4 anni il Pd è stato l’argine al populismo in Italia. Sono rimasto e penso di continuare nel partito a rimanere perché solo una comunità può offrire un’alternativa al populismo di questi tempi”.
Giachetti unica opposizione interna: “Eppure fu Renzi a dire che ci volevano le primarie dopo la formazione del governo”
L’unico intervento di opposizione vera è stato quello di Roberto Giachetti: “Siamo venuti qui a quest’assemblea sapendo già che vi eravate messi d’accordo. La decisione che state prendendo è un errore fatale. Non mi riferisco al nome di Maurizio Martina, ma penso che tecnicamente e politicamente stiamo commettendo un errore imperdonabile. L’accordo che avete fatto, ancorché facciate finta di continuare a litigare su cosa fare prima o dopo le Europee, aveva solo un obiettivo, è cioè impedire che le primarie si svolgessero l’autunno prossimo. Se avete deciso di fare questo, io che sono l’unico in dissenso, come sempre sarò al servizio del partito, e continuerò ad andare in giro. Ma voi state continuando a dimostrare di non avere il termometro di quello che è effettivamente lo stato del partito. Non stiamo facendo, come dite, un percorso di avvio di una costituente, state solo prendendo tempo”.