ROMA – L’ultimo abbraccio a Carlo Vanzina, non sono venuti a darlo soltanto i protagonisti del jet set italiano. Perché il regista era amato e stimato da tutti, anche dalle persone del popolo, anche da quelli che storcevano il naso di fronte ai suoi film. Questa mattina la basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri in Piazza della Repubblica era gremita, a testimonianza della profonda eredità lasciata da Carlo.
Suo fratello in prima fila: “Proteggerlo era la mia missione”
“Abbiamo vissuto e lavorato sempre insieme, ero maggiore di due anni e proteggerlo era per me la missione di tutta una vita, ma dobbiamo accettare il fatto che la vita è più forte di noi. La sua perdita mi ha spezzato, ha spezzato il mio cuore a metà”. Queste le parole pronunciate da suo fratello Enrico, commosso, addolorato, ma sempre posato, calmo e cauto, come era lo stesso Carlo. Con lui Vincenzo Salemme, che ha preso la parola vincendo il dolore: “Amico mio se non mi mancasse il coraggio ti accompagnerei”. Gigi Proietti ha rivelato che quando aveva saputo della malattia di Carlo era rimasto spiazzato perché “certe persone non le associ mai all’idea della morte. Solo dopo, quando ho realizzato della sua morte è arrivato il dolore. Aveva una grande dote, il rispetto per gli altri, qualcosa che si sta perdendo. L’umiltà, che è l’opposto della modestia, quella leggerezza che l’opposto della superficialità”
La bara accompagnata dalle note di ‘Sapore di Mare’
E’ stato il successo che lo ha lanciato, il film ‘Sapore di Mare’, quasi definibile il manifesto della cinematografia vanziniana. Le note della canzone di Gino Paoli hanno chiuso il rito funebre. Presenti tra gli altri anche Carlo Verdone, Christian De Sica, Nancy Brilli, Fiorello, Ricki Tognazzi, Diego Abatantuono, Mara Venier, Ezio Greggio, Giovanni Veronesi, Sabrina Ferilli, Andrea Occhipinti, Silvio Berlusconi e Aurelio De Laurentiis.
