ROMA – Via libera dell’ufficio di presidenza della Camera alla delibera che taglia i vitalizi agli ex deputati. Il provvedimento firmato dal numero uno di Montecitorio, Roberto Fico, ricalcola gli assegni in base al metodo contributivo. I sì sono stati 11, 9 della maggioranza (M5s e Lega), 1 del Pd e 1 di Fdi. La misura entrerà in vigore il primo giorno del nuovo anno. Festa davanti alla Camera per gli esponenti del Movimento 5 Stelle.
Ottimismo fin dalla mattinata
“Credo proprio che oggi riusciremo a tagliare i vitalizi“, parola di Luigi Di Maio. Il leader dei 5 Stelle aveva annunciato l’avvio l’iter per tagliare i vitalizi agli ex parlamentari. “E’ una giornata storica. Per il simbolo che rappresenta questa decisione: dopo oltre trent’anni sancisce un principio chiaro. Se hai versato i contributi allora ti aspetta il vitalizio. Se non hai versato no“, ha detto il vicepremier intervenuto ad Uno Mattina. “E’ un principio di giustizia“, rilancia Di Maio.
Tagli a vitalizi e pensioni d’oro
Ma il taglio toccherà anche le cosiddette pensioni d’oro. “Anche sopra i 4mila euro, per coloro che non hanno versato a sufficienza i contributi”. La soglia, fin’ora, sembrava essere quella dei 5mila. “L’obiettivo è tagliare quelle d’oro per ridare alle pensioni minime“. Il provvedimento dovrebbe essere approvato dopo il taglio dei vitalizi. Il testo è già pronto. Il taglio “dei privilegi” è un cavallo di battaglia storico del MoVimento 5 Stelle e dovrebbe ridare fiato all’azione governativa pentastellata in un momento in cui il dominus incontrastato della scena politica è Matteo Salvini.
Lo spettro dell’incostituzionalità
Ma il taglio dei vitalizi agli ex parlamentari nasconde delle insidie. Sul provvedimento pende la spada di Damocle dell’incostituzionalità. I vitalizi per i parlamentari sono già stati toccati durante il governo Monti e il provvedimento del governo gialloverde andrebbe a toccare i vitalizi già maturati degli ex parlamentari. In sostanza, andrebbe a incidere su un diritto già acquisito, agendo in maniera retroattiva. Questo potrebbe portare la Corte Costituzionale a rilevare dei tratti di incostituzionalità. Il rischio, poi, sarebbe quello di aprire un precedente fin’ora mai concretizzatosi: una legge che agisce in maniera retroattiva. Staremo a vedere. Intanto gli ex parlamentari hanno promesso una class action contro il decreto voluto da Di Maio.