Beirut (LaPresse/AFP) – Almeno 28 civili sono stati uccisi in un raid aereo contro uno degli ultimi gruppi jihadisti dello Stato islamico rimasti in Siria orientale. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani. L’attacco ha colpito ieri sera “un raduno di civili” vicino alla località di Soussa, nella provincia di Deir Ezzor, non lontano dal confine con l’Iraq, ha detto il direttore dell’Osservatorio, Rami Abdel Rahman. Non è chiaro se il raid sia stato condotto da un aereo iracheno. O della coalizione internazionale anti Isis a guida americana, che di solito intervengono in questo settore.
Mercoledì un missile Patriot d’Israele ha intercettato un drone sulle alture del Golan in Siria
Israele ha intercettato con un missile Patriot un drone lanciato dalla Siria. Facendo scattare le sirene nelle Alture del Golan occupate. Lo ha fatto sapere l’esercito dello Stato ebraico. “Uav (acronimo inglese per Aeromobile senza pilota, ndr) dalla Siria intercettato da missile Patriot, attivando le sirene nel Golan e nel consiglio regionale Emek HaYarden”, hanno dichiarato le forze armate in una nota. La regione si trova a sudovest del Golan, vicino alla Siria. In una dichiarazione successiva, l’esercito ha precisato che il drone “si è infiltrato nel confine israeliano”. “I sistemi aerei hanno identificato la minaccia e l’hanno tracciata”.
Israele ha applicato lo stato d’allerta nelle recenti settimane, a causa dei combattimenti nel sud del vicino Paese in guerra. Dopo che occasionalmente proiettili degli scontri già in passato sono caduti nella zona del Golan controllata da Israele. Quest’ultimo è in particolare preoccupato per la presenza iraniana in Siria. E il premier, Benjamin Netanyahu, ha ripetutamente messo in guardia sul fatto che il suo Paese non consentirà alla nazione rivale di rafforzarsi militarmente appena oltre il confine.
