NEW YORK – Salvatore ‘Sally Daz’ Zottola è ancora vivo. La scarica di proiettili non l’ha ucciso. Ma il gangster 41enne, affiliato alla famiglia Bonanno, non vuole collaborare.
L’agguato
Mercoledì, alle sei e mezza del mattino, due sicari hanno affiancato la sua vettura per sparagli con una pistola. Zottola, ferito, raggiunto dai proiettili, è sceso dall’abitacolo, cercando riparo dietro la propria macchina. Ma il killer, col volto coperto, è sceso, si è avvicinato al 41enne e ha continuato a far fuoco per poi fuggire via con il complice (rimasto in auto). Credeva di averlo ‘fatto fuori’. Di aver concluso un lavoro ‘pulito’. Ed invece Zottola è sopravvissuto.
Il silenzio del gangster
L’agguato si è verificato in un viale del Bronx, a New York, a pochi metri dalla casa di Zottola. Il gangster preferisce non parlare. Ai Federali non ha detto nulla. Sa che fuori c’è qualcuno pronto ad ammazzarlo. Probabilmente conosce anche l’identità del suo nemico, ma preferisce non riferirla agli investigatori. Non vuole collaborare e un’informazione sui sicari potrebbe mettere a rischio l’incolumità della sua famiglia. L’Fbi per cercare di far luce sull’agguato ha deciso di diffondere il video dell’attacco armato. Quelle immagini sono state riprese da alcune telecamere istallate nella zona dove si è consumato il raid.