ROMA (LaPresse) – “Ogni giorno il Governo ci propone un nuovo conflitto istituzionale, una tensione permanente sulla pelle del Paese. La contrapposizione frontale di oggi è con il presidente Boeri, che propone numeri che il governo contesta. E segue lo scontro intimidatorio con i tecnici del Mef e l’ipotesi di un brutale spoil system per avere osato dire la verità al ministro sugli orrori del decreto dignità”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato.
“La cura degli interessi degli italiani non prevede l’uso del randello. Non può essere una quotidiana guerra dei roses, un perenne spot elettorale dove non è necessario che alle parole seguano i fatti. Attendiamo in Parlamento il ministro Di Maio per chiarire quali sono le posizioni sue e dell’Esecutivo, ammesso che coincidano, sui numeri veri, reali del Dl dignità: non è altro che elementare e doverosa trasparenza nei confronti degli italiani”, aggiunge.
Conte venga in Aula a fare chiarezza
“Non sono accettabili le purghe annunciate dal governo contro chiunque metta in discussione progetti insensati come il decreto impropriamente detto “dignità”. Il presidente del Consiglio ha l’obbligo di dire agli italiani la verità e fermare l’incredibile fake news sugli effetti del decreto: accetti dunque il consiglio di Antonio Tajani di affidare alla Corte dei Conti una verifica sugli effetti del decreto e venga in Parlamento come richiesto da Forza Italia. Di certo non può stare zitto e consentire il prosieguo di questa tragicommedia estiva”. Lo afferma, in una nota, Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce unico dei gruppi azzurri di Camera e Senato.