TRIESTE (LaPresse) – Un cittadino romeno di 35 anni è stato arrestato a Trieste, domenica scorsa. Dopo che alla guida di un furgone con una decina di migranti irregolari a bordo non si è fermato a un controllo alla frontiera. È indagato per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’episodio si è verificato nella mattinata del 15 luglio, al valico di confine nei pressi della località di Basovizza, in provincia di Trieste. Alla vista di una pattuglia della polizia, l’autista ha accelerato l’andatura cercando di superare il blocco di controllo per dirigersi verso Trieste. È così scattato l’inseguimento da parte della squadra mobile di Padova.
Arrestato a Trieste un romeno per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina
Poco dopo, mentre il furgone era ancora in movimento, tutti gli occupanti sono usciti lasciando che il mezzo proseguisse la corsa senza che alla guida ci fosse nessuno. Gli agenti hanno proseguito l’inseguimento del veicolo per bloccarlo. E subito dopo sono partite le ricerche dei fuggitivi. Poco dopo, nei pressi dell’abitato di Basovizza, è stato bloccato un gruppo di dieci soggetti provenienti da Iran e Afghanistan. Tra i quali vi era anche il passeur.
Le verifiche della polizia
Gli accertamenti della polizia hanno consentito di verificare che i fermati erano effettivamente i passeggeri che poco prima avevano oltrepassato il confine illegalmente. Secondo la ricostruzione degli agenti, dopo essere scappati dal furgone, i migranti si sono dispersi nei boschi adiacenti. Alcuni si sono cambiati i vestiti e poi si sono mossi verso l’abitato, chiedendo indicazioni per Trieste.
Sulla base delle informazioni raccolte, il passeur è stato arrestato e ristretto presso la casa circondariale locale, a disposizione della Procura della Repubblica di Trieste che coordina le indagini. Il reato in questione è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per aver fatto entrare in territorio nazionale almeno una decina di stranieri irregolari in cambio di denaro. I passeggeri del furgone saranno deferiti in stato di libertà per avere fatto ingresso illegalmente sul territorio nazionale.