Parnasi fuori dal carcere, concessi i domiciliari: è nell’inchiesta dello stadio della Roma

Luca Parnasi, il costruttore finito infatti in carcere il 13 giugno nell'ambito dell'inchiesta sul nuovo stadio della Roma, va agli arresti domiciliari

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse

ROMA (LaPresse) – Parnasi fuori dal carcere, concessi i domiciliari: è nell’inchiesta dello stadio della Roma. Luca Parnasi, il costruttore finito infatti in carcere il 13 giugno nell’ambito dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma, va agli arresti domiciliari. Lo ha deciso il Gip, Maria Paola Tomaselli. Che ha infatti accolto l’istanza presentata dai difensori dopo l’interrogatorio nel carcere di Rebibbia di venerdì scorso. Per il giudice non sussistono più le esigenze cautelari.

Parnasi è accusato di corruzione e associazione a delinquere

Associazione a delinquere, corruzione, traffico di influenze, frodi fiscali e finanziamenti illeciti, i reati contestati, a vario titolo, alle 9 persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta. Secondo la procura, il gruppo Parnasi avrebbe infatti tentato di ‘oliare’ i vari passaggi. Di quella che era l’approvazione del piano dello stadio di Tor Di Valle. Mettendo in atto una corruzione che la gip definisce “sistemica”. Per arrivare all’approvazione del progetto, si sarebbe servito tra gli altri dell’avvocato, ex presidente di Acea, Luca Lanzalone. Che è finito anche lui ai domiciliari con l’accusa di corruzione. Che per la giunta Raggi seguiva infatti la trattativa sulla modifica del piano e che in cambio dell’aiuto fornito avrebbe ricevuto incarichi e consulenze del valore di 100mila euro.

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