PALERMO (LaPresse) – Questa mattina i militari della compagnia dei carabinieri di Bagheria (PA), su richiesta della locale Dda, hanno arrestato Pietro Liga. Si tratta del nipote di Giuseppe Scaduto, boss del mandamento di Bagheria. Il boss è stato arrestato a ottobre nell’ambito dell’operazione ‘Nuova Alba’. Arrestato anche Gioacchino Antonio Di Bella, complice di Liga.
L’arresto di Liga e Di Bella per mafia
I due, già in carcere per altre cause, sono ritenuti responsabili, in concorso, di detenzione e porto di armi. Le indagini sono state portate a termine nell’ambito dell’operazione denominata ‘Legame’, che a gennaio aveva già portato all’arresto di sei persone. Le quali sono state ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata, detenzione illecita e porto di arma da fuoco. Le indagini avevano permesso di accertare l’appartenenza di alcuni degli arrestati a Cosa nostra. E di ricostruire episodi di estorsione ai danni di operatori economici del territorio di Bagheria.
I due appartenevano al clan di Bagheria
Per raccogliere i dati, i militari si sono avvalsi di intercettazioni telefoniche e ambientali, videoriprese, testimonianze delle vittime dei reati. E anche di dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, che in passato avevano occupato ruoli rilevanti nel clan bagherese. Liga è accusato di aver gestito, dal 2011 al 2012, insieme al fratello Paolo, al cognato Salvatore Farina, già arrestati lo scorso gennaio, e Di Bella, le armi, tra cui pistole, fucili, mitragliette. Anche con matricola abrasa, che componevano l’arsenale a disposizione del clan.