Ue, i nuovi Ogm devono rispettare le etichette. Greenpeace: “Garantire i controlli”

Le nuove direttive della Corte di Giustizia europea per gli Organismi geneticamente modificati

© Mauro Scrobogna / LaPresse

MILANO (LaPresse) – La Corte di giustizia europea ha stabilito che gli Organismi geneticamente modificati devono rispettare i requisiti di valutazione del rischio. Gli Ogm sono ottenuti tramite le cosiddette nuove tecniche di gene-editing. Dovranno essere rispettate anche la tracciabilità e l’etichettatura ai sensi della normativa Ue sugli Ogm. La Corte ha affermato che qualsiasi organismo ottenuto tramite l’uso di molecole di acido nucleico ricombinante o di un Ogm rientra nell’ambito di applicazione delle norme Ue. E questo vale anche per le nuove tecniche di ingegneria genetica.

Ogm: le nuove direttive dell’Ue

“La Corte stabilisce che le piante derivate dall’editing genetico sono soggette agli stessi requisiti di sicurezza ed etichettatura degli altri Ogm”. Lo dichiara Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura di Greenpeace Italia.

“Questi requisiti esistono per prevenire possibili danni e informare i consumatori sul cibo che mangiano. Il rilascio di questi nuovi Ogm nell’ambiente senza adeguate misure di sicurezza sarebbe un gesto illegale e irresponsabile. Dato che l’editing genetico può portare a effetti collaterali indesiderati. La Commissione europea e i Paesi membri devono ora garantire che tutti i nuovi OGM siano adeguatamente testati ed etichettati. E che qualsiasi sperimentazione in ambiente venga sottoposta alle norme sugli Ogm”.

Gli avvertimenti degli scienziati

La sentenza della Corte europea, spiega Greenpeace, conferma gli avvertimenti di diversi scienziati. “Il gene editing può causare danni involontari al Dna. Con conseguenze imprevedibili. Un recente articolo su Nature ha dimostrato che il CRISPR/Cas può causare modifiche genetiche indesiderate. E molto più vaste di quanto ipotizzassero gli esperti”. 

L’organizzazione “ribadisce l’importanza che la Commissione europea garantisca che l’unica pianta sviluppata tramite il gene editing attualmente coltivata in Nord America non possa essere importata o coltivata in Ue. A meno che non sia conforme ai requisiti europei sugli Ogm. La Commissione Ue deve, inoltre, garantire che la legge sugli Ogm sia applicata a qualsiasi pianta Ogm attualmente in fase di studio o sperimentazione in campo”.

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