Milano (LaPresse) – Gli agenti del controspionaggio degli Stati Uniti hanno scoperto che una sospetta spia russa ha lavorato nel cuore dell’ambasciata Usa a Mosca per più di un decennio. La notizia è stata rivelata dal Guardian. La cittadina russa era stata assunta dal servizio segreto statunitense e si ritiene avesse accesso alla rete interna e alle email. Con la possibilità di visionare materiale altamente riservato, compresi le agende del presidente e del vicepresidente Usa.
La scoperta del suo ruolo “nascosto” dopo oltre dieci anni di lavoro all’ambasciata
La donna è rimasta nei servizi segreti per anni. Prima di finire al centro dei sospetti nel 2016 durante un controllo condotto da due investigatori dell’Ufficio di sicurezza regionale del Dipartimento di Stato (Rso). Gli 007 scoprirono che la donna aveva incontri regolari e non autorizzati con membri dell’Fsb, la principale agenzia di sicurezza russa.
Il Guardian rivela che l’Rso ha lanciato l’allarme nel gennaio 2017, ma il servizio segreto non ha avviato una propria inchiesta su vasta scala. Al contrario ha deciso mandare via la donna con discrezione mesi dopo, forse per contenere ogni potenziale imbarazzo. La presunta spia è stata licenziata la scorsa estate poco prima della rimozione di centinaia di dipendenti dell’ambasciata su richiesta del Cremlino, dopo che Washington aveva imposto più sanzioni a Mosca.