ROMA (LaPresse) – “Oggi la Libia versa in drammatiche condizioni a causa di una guerra infame scatenata nel 2011. Una guerra mediaticamente legittimata, sembrerebbe paradossale, proprio attraverso la pretesa di difendere i diritti umani della popolazione libica”. Lo dice la deputata M5S, Mirella Emiliozzi, nel corso della discussione generale sul dl Motovedette a Montecitorio.
L’obiettivo del decreto
“Se abbiamo realmente a cuore i diritti umani e la dignità delle persone, non possiamo che attivarci in ogni sede possibile e con ogni provvedimento possibile affinché la Libia possa tornare a dotarsi di uno Stato sovrano e indipendente. Questo è infatti lo spirito del provvedimento in oggetto. E i mezzi navali sono uno degli strumenti imprescindibili per garantire il controllo di un territorio che ha quasi 1800 km di costa”.
La linea sostenuta da Emiliozzi e dal M5S
Prosegue la deputata: “A chi accusa il governo italiano di fornire strumenti e mezzi a chi, volontariamente o meno, viola i diritti umani, vorrei ricordare che il governo di accordo nazionale della Libia è quello riconosciuto dalle Nazioni Unite, dalla Lega araba, dall’Unione europea, da gran parte della comunità internazionale. Nonché dall’attuale governo italiano e da quelli precedenti. Siamo quindi consci del fatto che la condizione attuale della Libia richieda un atteggiamento di forte attenzione”.
L’Italia deve dialogare con la Libia
“Tuttavia, l’Italia non può prescindere dall’interloquire con la legittima entità statuale libica. L’Italia con il governo Conte sta assumendo un ruolo guida e sta dando un contributo concreto per sostenere e portare a compimento il processo di pacificazione della Libia”, conclude la parlamentare pentastellata.
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