Sud Corea, scoperti strumenti da pesca risalenti a 29mila anni fa

La scoperta è stata compiuta grazie agli accertamenti dell'Università coreana

Photo: LaPresse/XinHua

Seul (LaPresse/AFP) – Gli esseri umani utilizzavano tecniche sofisticate di pesca già 29mila anni fa. Molto prima di quanto si pensasse fino a questo momento. Ad affermarlo è un gruppo di archeologi che ha trovato, in una grotta in Corea del Sud, quattordici pietre calcaree. Erano usate per appesantire le reti per la cattura dei pesci. La datazione al carbonio di questi oggetti fa fare un salto indietro alla storia della pesca con le reti “di circa 19mila anni”, ha detto il direttore del museo dell’Università Yonsei Han Chang-gyun. In precedenza, i ricercatori avevano trovato nella prefettura di Fukui in Giappone e nella città di Cheongju in Corea del Sud piombi che risalivano all’era neolitica, circa 10mila anni fa.

La scoperta è stata compiuta grazie agli accertamenti dell’Università coreana

“Questa scoperta suggerisce che gli uomini nel paleolitico superiore catturavano attivamente i pesci per la loro dieta”, ha aggiunto Han. Le pietre ritrovate ora, ciascuna di peso compreso tra 14 e 52 grammi e con un diametro tra 37 e 56 millimetri, avevano scanalature incise. In modo da poter essere legate al fondo delle reti. Ed erano utilizzate per catturare piccoli pesci in corsi d’acqua poco profondi, spiegano gli archeologi. All’interno della grotta di Maedun, gli studiosi hanno trovato anche ossa fossilizzate appartenenti a pesci e ad altri animali, oltre a strumenti e scaglie di pietra. Prima della scoperta in Corea del Sud, si riteneva che gli attrezzi da pesca più antichi fossero alcuni ganci, ricavati da conchiglie di lumache di mare, trovati su un’isola del Giappone e risalenti a circa 23mila anni fa.

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