Il Cda della Rai deve eleggere in modo autonomo il proprio presidente

La patata bollente passa, quindi, nelle mani del consiglio d'amministrazione

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse
di Donatella Di Nitto

ROMA (LaPresse) – Il Consiglio di amministrazione della Rai, nel pieno delle sue funzioni, ora elegga in modo autonomo e indipendente il presidente. Prima di allora però non si occupi di nomine di reti e Tg. Insomma è tutto chiaro: la Vigilanza Rai abbandona la strategia del muro contro muro. Non fissa l’audizione dell’azionista di riferimento di Viale Mazzini, ma va in punta di diritto a sollecitare l’esecutivo dell’emittente di Stato.

Alberto Barachini scrive al Cda e indirizza la missiva anche a presidenti delle Camere, Roberto Fico e Elisabetta Alberti Casellati, e al ministro dell’Economia Giovanni Tria. Due i passaggi fondamentali, sottolineati dopo aver riunito l’ufficio di presidenza della bicamerale, davanti la quale il presidente ha riferito dei pareri raccolti sul tema da autorevoli giuristi.

Il Cda così composto, guidato quindi da un consigliere anziano, che non può sostituirsi al presidente della Rai

Ma dovrebbe “invece valutare di astenersi dal procedere ad altri atti. Quali, ad esempio, le nomine dei direttori di rete, di canale e di testata“. Inoltre vista “l’urgenza” la Vigilanza Rai “sollecita l’adozione della nuova delibera di nomina del Presidente. Questa rientra nelle competenze del Consiglio di Amministrazione e costituisce il presupposto indispensabile per superare l’anomalia della attuale situazione“. E in caso di nuova elezione, assicura Barachini la bicamerale “potrà essere immediatamente convocata” anche durante la pausa per le vacanze estive. La Lega insiste insiste però su Marcello Foa, che “rimane il professionista migliore per il ruolo di presidente“, mentre Luigi Di Maio puntualizza: “La legge dice che serve un’intesa tra i gruppi e fino a quando non c’è questa intesa non c’è un presidente“.

La patata bollente quindi passa nelle mani del Cda, partendo dal principio che Foa non deve dimettersi. E soprattutto non bisogna aspettare che Matteo Salvini cambi idea o ristabilisca la pace con l’ex (quasi) alleato Silvio Berlusconi. I vertici di Viale Mazzini sono convocati per mercoledì alle 16 e come da ordine del giorno al punto uno figura l’elezione del presidente. Quindi si proceda a norma di legge, senza procedere con altri adempimenti che, spiegano fonti della bicamerale, sarebbero “impugnabili e soggetti a ricorsi“.

La missiva di Barachini è arrivata ovviamente sul tavolo dei sette consiglieri e da ambienti Rai trapela che “ne è stato preso atto” anche “nelle sue sfumature

Pertanto il Cda si “muoverà tenendo conto delle raccomandazioni fornite dalla Vigilanza“. E mercoledì il punto dell’elezione del presidente sarà, assicurano le stesse fonti, “affrontato e discusso. Ma sarà difficile che si arrivi a un voto“. Saranno invece affrontati e verrà dato il via libera agli altri due temi. La 24/a stagione di ‘Un posto al sole‘ e l’acquisto dei diritti per gli highlights del calcio. Sembra evidente infatti che a Viale Mazzini si aspetti che si risolva il risvolto politico della vicenda, che coinvolge il servizio pubblico. Che potrà sbloccarsi o con un cambio di cavallo, voluto da dalla Lega, o con un ritrovato accordo tra Cav e Salvini su Foa.

Strada che la Vigilanza Rai ha già bollato come impraticabile, ribadendo che non si può votare per due volte la stessa persona. Altra ipotesi ancora sul piatto e non totalmente esclusa è quella delle dimissioni del consigliere anziano, che in questo caso toglierebbe dall’imbarazzo molti attori, sbloccando l’impasse, anche senza arrivare a settembre.

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