Palermo (LaPresse) – A Lercara Friddi (Palermo) in via Pio una pattuglia del nucleo radiomobile della compagnia ha sottoposto ad un controllo, un uomo di 37 anni, che si è mostrato sofferente e impacciato. A suo carico, infatti, pendeva un mandato di arresto europeo, emesso a maggio 2018 dal Tribunal de Première Instance de Liège (Belgio). L’uomo è ritenuto responsabile di avere fatto parte di una organizzazione criminale internazionale dedita al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina.
Il 37enne è considerato membro particolarmente attivo dell’organizzazione composta da italiani ed albanesi. Avrebbe avuto il compito di mettere in contatto gli acquirenti locali con gli spacciatori albanesi. I fatti si sarebbero verificati nei centri di Saint-Nicolas, Liegi e Seraing, nel periodo compreso tra i mesi di settembre e novembre 2017. Così il Tribunale belga lo ha condannato con un mandato d’arresto. L’arrestato è stato portato nel carcere di Termini Imerese, a disposizione dell’autorità giudiziaria belga che ha emesso il provvedimento restrittivo.
L’arresto a Bagheria
La polizia di Palermo ha arrestato Giovanni Pietro Flamia, 64enne nato a Palermo e residente a Bagheria in aggravamento alla misura degli arresti domiciliari. L’uomo infatti avrebbe continuato a mantenere contatti con la cosca mentre si trovava ai domiciliari. Flamia, esponente di spicco della cosca mafiosa di Bagheria, in rapporti con la famiglia Scaduto, facente capo all’omonimo boss Giuseppe, è considerato punto riferimento di un nutrito gruppo di complici, responsabili di estorsione a danno di numerosi commercianti del territorio. E’ noto agli organi investigativi fin dagli Anni ottanta. Ha subito condanne per traffico di droga su larga scala e negli ultimi anni per estorsione tentata e consumata, aggravate dal metodo mafioso.