MOSCA (RUSSIA) (LaPresse/AFP) – Il regista ucraino Oleg Sentsov è “pronto a morire” per lo sciopero della fame. Sciopero che sta conducendo in un carcere russo da tre mesi. Ciò, per chiedere che Mosca liberi tutti i prigionieri politici ucraini. Lo ha fatto sapere il suo avvocato, Dmitry Dinze. Il 42enne sconta una sentenza a 20 anni di carcere nel nord estremo della Russia. Condannato tre anni fa per attacco incendiario nella natia Crimea, a seguito dell’annessione russa del territorio ucraino. La sua protesta è stata discussa dal presidente russo Vladimir Putin con la controparte francese Emmanuel Macron in una telefonata. “Oleg, come ogni altra persona, non vuole morire, ma è pronto a farlo“, ha detto il suo legale al sito Meduza.
Non è né pazzo né suicida, “è diventato un kamikaze ucraino che ha messo la sua vita in prima linea per salvare quella di altri, per i suoi ideali, per il suo Paese“
Putin ha promesso di rispondere alle proposte fatte da Macron per mettere fine allo sciopero della fame, ha fatto sapere l’ufficio del presidente francese. Il cugino del cineasta ha scritto su Facebook che le sue condizioni sono “catastroficamente cattive” e che lui gli ha scritto in una lettera che “la fine è vicina“. L’avvocato ha aggiunto che “legge libri, scrive e finisce sceneggiature, scrive storie” nella sua cella, “lavora molto per non impazzire“.