Iran, gli Usa avvertono: “Londra si schieri con noi o subirà pesanti conseguenze commerciali”

Il diplomatico invita il Regno Unito della premier Theresa May a schierarsi con il presidente Trump

AFP / Nicholas Kamm in foto il Presidente USA Donald Trump

MILANO (LaPresse) “L’America sta aumentando la pressione sull’Iran. E vogliamo il Regno Unito stia con noi”. Così s’intitola un editoriale sul Sunday Telegraph, firmato da Woody Johnson, ambasciatore degli Stati Uniti a Londra. Il diplomatico invita il Regno Unito della premier Theresa May a schierarsi con il presidente americano Donald Trump sulla questione iraniana. Citando il rischio che altrimenti le imprese britanniche correranno di “pesanti conseguenze commerciali”.

Gli Usa invitano Londra a schierarsi con Trump

Per Johnson, Londra dovrebbe appoggiare le sanzioni reimposte da Washington su Teheran a seguito dell’uscita americana dall’accordo sul nucleare. Rompendo con gli alleati europei che stanno invece tentando di mantenere quell’intesa firmata da Usa, Iran, Regno Unito, Francia, Germania, Cina e Russia.

La richiesta al Regno Unito

“E’ tempo di andare più avanti del difettoso accordo del 2015”, afferma il diplomatico. “Chiediamo al Regno Unito di usare il suo considerevole potere diplomatico e la sua influenza, unendosi mentre guidiamo lo sforzo globale concertato verso un accordo genuinamente comprensivo”, ha scritto ancora l’ambasciatore.

L’Unione europea ha attuato misure legali per tentare di proteggere le compagnie europee dalla ricaduta delle sanzioni statunitensi. “Il presidente è esplicito: qualsiasi affare che metta i propri interessi commerciali in Iran davanti al bene globale rischierà gravi conseguenze sul suo commercio con gli Usa”, ha scritto Johnson, in un articolo ripreso dai maggiori media internazionali.

Un’alleanza in funzione anti-Iran

“Solo presentando un fronte unito possiamo esercitare la massima pressione possibile sul regime iraniano e ottenere che infine cambino corso. Mettendo fine alle loro attività maligne e scriteriate sia in patria sia all’estero”, ha affermato ancora il diplomatico. Dopo che la prima tranche di sanzioni è stata imposta in settimana, la prossima tranche lo sarà a novembre e prenderà di mira il settore petrolifero.

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