GENOVA – Mentre la Procura indaga, per la Borsa il colpevole c’è già. Crolla il ponte Morandi, crolla il titolo di Atlantia della Benetton (che controlla la concessionaria Autostrade per L’Italia).
A Genova crolla il ponte, in borsa crolla Benetton
Le rassicurazioni fornite dall’azienda non sono servite a frenare il trend negativo dei mercati. Atlantia ha perso circa il 10 percento. L’impero Benetton ormai da decenni si fonda proprio sulle concessione pubbliche di Autostrade e Autogrill. Una rendita che ha dato alla famiglia di Ponzano Veneto ricchezza e sicurezza economica. L’ha aiutata a superare le tempeste finanziarie che negli anni scorsi hanno messo in crisi l’imprenditoria del Belpaese.
Un privilegio tenuto ben stretto da Luciano Benetton e dai suoi fratelli. Nel marzo del 2011 il loro patrimonio personale era di 2,4 miliardi di dollari.
E quelle risorse sono state garantite anche dalla tariffe autostradali che quasi ogni anno sono aumentate gradualmente, di punto percentuale in punto percentuale.
Il costante aumento dei pedaggi
Pedaggi costosi che gravano sulle casse dei cittadini, che fanno la fortuna dei Benetton. Pedaggi costosi che almeno avrebbero dovuto garantire una cash-flow da utilizzare per una manutenzione a tappeto (e rapida) delle arterie autostradali fatiscenti. Ma stamattina qualcosa a Genova non ha funzionato. Probabilmente gli errori di anni hanno presentato il conto in poche ore, causando la morte di almeno 35 persone.
Le giustificazioni di Autostrade per l’Italia
Le parole di Autostrade per l’Italia e le sue giustificazioni dai mercati, probabilmente, sono state viste quasi come una sorta di ammissione di colpevolezza.
Il viadotto che è franato stamattina negli anni scorsi è già stato al centro di polemiche. Diversi i tecnici che avevano invitato la società a chiuderlo. Sul punto interrogato dal Gr1 Giovanni Castellucci, ad dell’azienda, ha detto di non esserne a conoscenza. “Non mi risulta”. Eppure, come ha ricordato Il Fatto Quotidiano, fu proprio l’amministratore delegato, in un’intervista rilasciata lo scorso 28 maggio dal Secolo XIX, a parlare della struttura. “E’ un’opera che richiede continua attenzione e manutenzione”, disse l’ad. Era stato previsto un intervento da 20 milioni di euro per riqualificarla. Cifre del genere, però, non vengono stanziate per strutture considerate sicure.
La Borsa ha già dato la sua risposta. Il vicepremier Matteo Salvini e i ministri Alfonso Bonafede e Danilo Toninelli vogliono giustizia: in tempi rapidi desiderano che siano individuati i responsabili della tragedia.