MILANO – Cambiano i ‘giochi’ in borsa. Dopo l’apertura in positivo di Piazza Affari, il rialzo si azzera e si porta in parità. Il ruolo di zavorra è toccato ad Atlantia (-8,74%), che insieme ad Autostrade Meridionali (-5,19%), Astm (-3,13%) e Sias (-4,4%), sconta la decisione del Governo di sospendere la concessione autostradale ad Aspi a seguito del crollo del Viadotto Morandi di Genova. Accelera Fca (+2,48%) dopo 7 sedute in calo in concomitanza con la crisi della Turchia e corre Salini Impregilo (+3,68%), che ha ceduto le attività di Plant & Paving a gruppo Vinci per l’equivalente in dollari di 486,23 milioni di euro e ha vinto una nuova commessa per un’autostrada in California per l’equivalente di altri 353,94 milioni Positive Exor (+1,44%), Saipem (+1,41%) e Leonardo (+0,75%), debole invece Ferragamo (-0,84%). Contrastate la Roma (+1,37%), la Lazio (-2,74%) e la Juventus (-0,34%) dopo la prima di campionato.
Crolla Atlantia
All’inizio delle contrattazioni non riusciva a fare prezzo in Piazza Affari (cedendo il 9% teorico in asta di pre-apertura), poi Atlantia è stata ammessa agli scambi. Ha ceduto oltre l’8% a 17,76 euro dopo un prolungamento dell’asta di pre-apertura, in quanto il titolo non riusciva a fare prezzo.
La revoca del governo
La decisione del Governo di proseguire con la revoca della concessione penalizza anche gli altri concessionari autostradali, da Autostrade Meridionali (-5,19%) alle società del Gruppo Gavio
Pepsi verso SodaStream
La Pepsico ha annunciato l’intenzione di acquistare SodaStream, azienda israeliana di bibite gasate a casa, per 3,2 miliardi di dollari. A dare la notizia è il sito della Cnbc.
L’accordo consentirebbe alla Pepsi di mettere nel suo listino una nuova linea di prodotti. La merce così raggiungerebbe direttamente i clienti nelle case e non più solo nei negozi.
SodaStream è la maggiore azienda di Israele nel settore: volto pubblicitario della compagnia è stato l’attrice Usa Scarlett Johanson. L’attrice a suo tempo decise di continuare nel suo impegno nonostante la campagna di boicottaggio del Bds dell’azienda. La società era stata accusata di avere stabilimenti di produzione in Cisgiordania. Sodastream spostò allora la sede di Mishor Adumim, poco sotto Gerusalemme oltre la Linea Verde, nel Negev con la perdita di lavoro da parte di numerose famiglie palestinesi. L’intenzione di acquisto da parte della Pepsi sarà ora al vaglio degli azionisti dell’azienda israeliana.