Pordenone, prostituzione ‘indoor’ di giovani thailandesi: 7 misure cautelari

Gli indagati procuravano alle ragazze la documentazione ed i biglietti aerei per farle giungere in Europa con un visto turistico

© LaPresse-Stefano De Grandis

Pordenone (LaPresse) – La Polizia di Stato di Pordenone ha disarticolato un sodalizio criminale thailandese operante nel nord Italia specializzato nella prostituzione ‘indoor’. I poliziotti hanno eseguito 7 misure cautelari, sequestrando 4 case di appuntamento tra Pordenone, Udine e Trieste. Ed accertando un volume d’affari da centinaia di migliaia di euro.

Gli indagati, a vario titolo, reclutavano in Thailandia le giovani da avviare alla prostituzione ‘indoor’. Procurando alle stesse la documentazione ed i biglietti aerei per farle giungere in Europa con un visto turistico rilasciato dalle autorità thailandesi e talvolta da quelle cambogiane.

Una volta giunte in Europa, l’organizzazione prendeva in carico le ragazze, alcune delle quali giunte dalla Thailandia rispettivamente in Finlandia, Spagna e Svizzera. Accompagnandole e suddividendole negli appartamenti del Friuli Venezia Giulia. L’attività illecita veniva pubblicizzata attraverso siti internet specializzati a ‘luci rosse’.

I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 11 in Questura.

Un mese fa scoperto un centro massaggi a luci rosse a Belluno

La polizia di Belluno, coordinata dalla Procura, si è mossa su segnalazione di alcuni residenti. Ha scoperto a San Vito di Cadore (Belluno) una casa d’appuntamenti mascherata da un centro massaggi cinese. La squadra mobile di Belluno e il commissariato di Cortina d’Ampezzo, con il supporto della polizia scientifica, ha effettuato un blitz all’interno di un appartamento in una palazzina del complesso residenziale Valboite. E’ occupato soprattutto da turisti nei periodi di vacanza. Gli agenti hanno trovato contanti e una giovane donna cinese dedita alla prostituzione in possesso di profilattici e viagra.

Il via vai di clienti a tutte le ore, anche nei giorni festivi, era molto consistente. Le prenotazioni avvenivano su annunci di giornale e siti Internet, con un tariffario standard e sconti in caso di fidelizzazione. Un 67enne italiano e una donna di origine cinese sono stati denunciati per sfruttamento della prostituzione. Nell’ambito della stessa operazione è stato perquisito anche un appartamento a Jesolo, in via Trentin. All’interno sono state trovate altre due cittadine cinesi senza documenti dedite alla prostituzione; il denaro e quanto utilizzato per i rapporti è stato sequestrato.

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