Trieste 23 ago. (LaPresse) – “L’obiettivo dei rinforzi sulle zone di frontiera con la Slovenia disposti in questi giorni è di consentire un controllo più ampio e incisivo. Il territorio di Trieste ha un’estesa area di confine che non è semplice da presidiare: include aree naturali e diverse strade primarie e secondarie“. Così il portavoce della questura di Trieste, Davide D’Auria, durante una conferenza stampa organizzata nella città giuliana per spiegare il rafforzamento dei controlli di retrovalico decisi dal questore insieme al dipartimento di pubblica sicurezza.
Il periodo estivo è climaticamente favorevole a eventuali attraversamenti di frontiera illegali
“Non esiste un unico percorso di transito di questi flussi le strade che percorrono possono essere ogni volta diverse. Potenziati preventivamente i controlli anche se non c’è un aumento di immigrati irregolari rispetto ad anni precedenti nello stesso periodo“.
Stabili i flussi in arrivo dalla rotta balcanica
“Il bilancio che stiamo facendo è basato su dati ancora parziali: il periodo estivo non si è concluso e i dati che abbiamo fra qualche giorno potrebbero cambiare“. “Gli equipaggi che a Trieste da inizio estate svolgono controlli nelle aree vicino alla frontiera con la Slovenia verranno rafforzate con personale in arrivo da fuori“, ha poi sottolineato il portavoce della questura giuliana.
Previsti da Padova due equipaggi attivi nella prevenzione crimine
Si utilizzeranno dispositivi mobili atti a sveltire i controlli su persone e automobili, trasmettendo i dati direttamente al ministero dell’Interno.
Mediamente ogni giorno una ventina di equipaggi monitorano le zone
“Alcuni sono composti da tre altri da due uomini. In tutto si tratta dunque di una cinquantina di uomini impegnati soprattutto nel contrasto dell’immigrazione irregolare“, ha concluso D’Auria.