CATANIA – I 177 a bordo della Diciotti, bloccati da tre giorni nel porto di Catania, entrano in sciopero della fame. Ed aumentano le tensioni fuori. Oggi la Cgil è in manifestazione di protesta avanti all’imbarcazione della Guardia costiera italiana, mentre è stato negato l’accesso a bordo a parlamentari e volontari. Ma a Cgil, opposizioni e manifestanti si aggiunge a sorpresa il presidente dell’Ars, il consiglio regionale siciliano, Gianfranco Micchiché. In un violento e duro post contro Matteo Salvini, il leader di Forza Italia ha chiesto che i migranti vengano fatti scendere a terra. E’ atteso anche lui al porto. Intanto l’Ue organizza una squadra di sherpa per risolvere lo stallo.
Lo stallo della Diciotti
“Più passano le ore e più mi convinco che questa vicenda sia un’arma di distrazione di massa, sulla pelle dei migranti”, dice Alfio Mannino, organizzatore della protesta. Intanto il braccio di ferro tra il ministro degli Interni e l’Europa va avanti. Non c’è ancora nessuno Stato ad aver dato via libera alla redistribuzione dei migranti, come chiede il leader della Lega. Intanto il capo del Carroccio, dopo l’affondo critico di Roberto Fico, incassa anche quello del ministro pentastellato Barbara Lezzi.
Scontri e alta tensione in serata
Ci sono stati momenti di altissima tensione nella serata di ieri. Alcuni manifestanti hanno bloccato un mezzo delle forze dell’ordine per tentare di raggiungere la Diciotti. Altri invece sono arrivati quasi a colluttazione con i militanti di Forza Nuova, che sono arrivati al porto cantando l’inno “stop all’invasione”. Un altro gruppo, vicino ai centri sociali siciliani, ha cercato la colluttazione con i manifestanti di Fn. Entrambi i raggruppamenti sono stati allontanati dalla polizia e carabinieri.
Salvini insiste, Di Maio si allinea
Nessuno sbarco senza accordo sulla loro redistribuzione immediata in Europa, dice il ministro dell’Interno, che sulla questione ha ‘sfidato’ anche il Colle, citando il ‘No Way’ dell’Australia, dove “nessun migrante soccorso in mare mette piede”. Ieri invece si era già allineato il leader 5 Stelle Luigi Di Maio: “Il governo non sta dicendo che non vuole fare la sua parte, ma non vogliamo essere presi in giro”.
La critica dell’Ue e il sostegno della Germania
Ovviamente la questione Diciotti tira in ballo anche l’Unione Europea. Da Bruxelles hanno risposto in maniera abbastanza seccata alla presa di posizione dell’Italia: “Le minacce (riferendosi a Di Maio che aveva ipotizzato di non pagare la quota annuale all’Ue senza una soluzione per gli sbarchi) in Europa non portano da nessuna parte. Il modo in cui l’Europa funziona è la cooperazione e non le minacce”. Al tempo stesso però l’Ue deve fare i conti con la presa di posizione critica della Germania. Da Berlino hanno evidenziato che “l’Italia non deve essere lasciata sola”. Dichiarazioni che mettono pressione all’Unione Europea affinché provveda a trovare una soluzione definitiva per la ridistribuzione dei migranti.
Salvini denunciato per istigazione all’odio razziale
Intanto Matteo Salvini ha saputo di essere stato denunciato per istigazione all’odio razziale, con l’aggravante di essere responsabile di una pubblica funzione. A presentare la querela sono stati alcuni cittadini del Trevigiano. I querelanti affermano che, tra giugno e luglio, il vicepremier ha utilizzato espressioni gravi. Tra queste: “Per gli immigrati clandestini è finita la pacchia; preparatevi a fare le valigie, in maniera educata e tranquilla, ma se ne devono andare”.