NAPOLI – C’è chi guarda alle cose così come sono e si chiede il perché. C’è chi immagina cose che non ci sono mai state e si chiede perché no. Cronache si è posto entrambe le domande: perché la Tangenziale di Napoli è l’unico tratto autostradale cittadino d’Europa dove è previsto il pagamento del pedaggio? Ma soprattutto: si può scegliere di abolirlo? Perché no. Da questi semplici dubbi è nata la petizione, lanciata proprio ieri, al Ministero dei Trasporti (https://www.change.org/p/ ministero-dei-trasporti-stop- al-pedaggio-sulla-tangenziale- di-napoli-unica-a-pagamento- in-tutta-europa?recruiter= 895732074&utm_source=share_ petition&utm_medium=facebook& utm_campaign=share_petition) per chiedere che questo odioso e scellerato abuso abbia fine. Per tanti motivi, uno su tutti: perché è giusto.
Abbiamo stimato che ogni anno un pendolare di Napoli e provincia spende tra i 500 e i 1000 euro per potersi recare al lavoro, regalando di fatto uno stipendio intero alla società presieduta da Paolo Cirino Pomicino. Può sembrare una battaglia irrilevante, ma non lo è. Non lo è per tanti motivi, due dei quali di estrema e preziosa importanza. E’ innanzitutto una battaglia di libertà e giustizia. Il valore simbolico di una campagna possiede spesso e volentieri ricadute pratiche molto più profonde di quanto si immagini. Per quale motivo un cittadino metropolitano di Napoli non deve avere gli stessi diritti, siano essi diretti o indiretti, dei suoi connazionali italiani ed europei? In seconda battuta, la battaglia da ideale si tramuta subito in pratica. Il diritto alla mobilità, sancito anche dalla nostra Carta Costituzionale, è strettamente legato alla sfera lavorativa di ognuno di noi. Ed è sul lavoro, in tutte le sue sfaccettature, che costruiamo la nostra società. E quindi, l’abolizione del pedaggio avrebbe tre effetti immediati ed immediatamente utili.
L’esempio del lavoratore è emblematico: considerando che la Tangenziale supera gli 80 milioni di accessi annui (basta consultare il bilancio della società), quanti sono i lavoratori che risparmierebbero dai 500 ai 1000 euro? Ad occhio e croce tantissimi. E’ inquantificabile, invece, il numero di cittadini che utilizzerebbero la Tangenziale se gratuita e che ora preferiscono evitare. Così come è inquantificabile la ricaduta positiva sul traffico cittadino. Molti degli ingorghi metropolitani divenuti triste routine andrebbero a ridursi drasticamente. Insomma, gli esempi che avvalorano la proposta di abolizione del pedaggio sono infiniti. Tant’è che sull’argomento si è espresso addirittura il Parlamento europeo, che ha definito il pedaggio illegittimo in quanto “lesivo della concorrenza e gli Stati membri devono revocare le concessioni”.
Alla petizione di Cronache hanno aderito anche tanti esponenti del mondo dello spettacolo: Teresa De Sio, Eugenio Bennato, Oscar Di Maio, James Senese, Fiorenza Calogero, Ciro Capano, M’Barka Ben Taleb, Mariù Adamo, Giulio Adinolfi, Giuseppe Fiscariello, Dario Sansone, Ivan Granatino, Pierpaolo Iermano, Ciccio Merolla, Lelio Morra, Antonio Ottaiano, Patrizio Rispo, Federico Salvatore, Alberto Selly, Luigi Cotugno, Daniele Sepe, Tony Tammaro, Mario Trevi, Lino Vairetti, 29 e 30. Insomma, sono tutti d’accordo con il nostro appello: i pendolari campani non sono diversi da quelli del resto d’Europa.