MILANO – Non ci sono più segreti sulle concessioni autostradali. La società della famiglia Benetton ha pubblicato tutti gli atti della convenzione (fino ad oggi secretati) sottoscritta nel 2007. Compresi gli allegati e il Piano finanziario, dove sono contenuti gli elementi che determinano gli aumenti tariffari all’inizio dell’anno.
Investimenti, manutenzione, introiti: c’è tutto. E Autostrade ha scelto di pubblicare ogni cosa “in risposta alle polemiche e alle strumentalizzazioni”.
La decisione presa dalla società controllata da Atlantia non ha convinto più di tanto il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli: “E’ l’effetto dell’azione politica del governo del cambiamento dopo 20 anni di segreti e omissioni”.
Si alza il sipario sulle concessioni autostradali, tra lavori ‘interni’ e remunerazioni da capogiro
La mossa dei Benetton può essere vista come un tentativo disperato di recuperare immagine e reputazione agli occhi degli italiani. La pubblicazione degli atti è avvenuta a qualche ora dalla lettura della relazione di Toninelli alla Camera.
Dalle carte, fino ad oggi tenute segrete, emergono dati interessanti. Come la stima per la manutenzione ordinaria, fissata a 290 milioni di euro l’anno. Di questi, 262 milioni vengono utilizzati per lavori effettuati da società in house. Ovvero, di proprietà della stessa Autostrade.
Un controsenso evidente, se paragonato alla motivazione che veniva data per giustificare la totale riservatezza delle carte: “Per assicurare parità di condizioni sul mercato tra i vari operatori del settore, anche per il caso di nuove procedure di affidamento”. Nuove procedure, parità di condizioni.
Le gare, però, sono state poche: la maggior parte dei lavori sono stati effettuati nello stesso ‘circuito’. Rilevante anche il dato sulla remunerazione del capitale. Fissata al 10,21% lordo, quindi al 6,85% al netto delle tasse. Una percentuale altissima, considerando che è dal 2000 che il rendimento dei titoli di stato italiani non supera il 4,79%.
Il ministro Toninelli: “Autostrade vuole apparire spontanea, ma siamo noi ad aver intimato di tirare fuori tutte le carte”
Prima di dar conto della relazione davanti alle commissioni riunite, Toninelli ha commentato negativamente la mossa dell’azienda: “Autostrade dice improvvisamente di voler garantire trasparenza, cercando di far apparire il proprio gesto come spontaneo e dettato da un autonomo desiderio di venire incontro all’interesse pubblico. Peccato che già venerdì scorso avessi dato mandato alla dirigenza del Mit di tirare fuori tutti gli atti, gli allegati e il Piano finanziario connessi alla convenzione. E ciò malgrado le fortissime pressioni interne ed esterne in senso contrario che stavo subendo e continuo a subire, compresa la diffida inviata a suo tempo da Autostrade a pubblicare tutto”.