Roma – Il Papa, durante l’udienza generale, ritorna sui casi di pedofilia in Irlanda: “Le autorità ecclesiastiche non hanno saputo affrontare in maniera adeguata questi crimini“, dice il pontefice, aggiungendo che la sua visita, alla fine della scorsa settimana, “doveva anche farsi carico del dolore e dell’amarezza per le sofferenze causate in quel Paese da varie forme di abusi, anche da parte di membri della Chiesa, e del fatto che le autorità ecclesiastiche in passato non abbiano saputo affrontare in maniera adeguata questi crimini”.
“In Irlanda c’è la fede, una fede con grandi radici
Ma sapete una cosa? Ci sono poche vocazioni al sacerdozio. Come mai? Perché la fede non riesce?”, ha chiesto Francesco, parlando a braccio durante l’udienza. Il pontefice ha quindi detto che una delle ragioni per cui ci sono poche vocazioni in Irlanda è lo scandalo pedofilia. Francesco ha perciò invitato a pregare affinché Dio “mandi santi sacerdoti in Irlanda”.
L’ideale è la famiglia unita
Il pontefice, inoltre, ha anche notato che è ormai “di moda” che i giornali parlino di separazioni e divorzi, ma è “una cosa brutta”. “Io rispetto ognuno – ha precisato Francesco -, ma l’ideale non è il divorzio, la separazione, la distruzione della famiglia. L’ideale è la famiglia unita”.E proprio per tutelare le unità famigliari, cui peraltro era dedicato l’incontro irlandese di domenica scorsa, Francesco è tornato su una figura a lui cara, quella dei nonni. “Sembra che i nonni disturbino – dice il pontefice -. In questa cultura dello scarto, anche i nonni si scartano, si allontanano. Ma i nonni sono la cultura e la memoria di un popolo: devono trasmettere questa memoria ai nipotini. I bambini devono ascoltarli. Non scartate i nonni. Che siano vicini ai vostri figli, ai nipotini“.