Milano, 2 set. (LaPresse) – L’arcivescovo Carlo Maria Viganò lancia un nuovo attacco contro Papa Francesco e la Santa Sede. Questo dopo le accuse delle scorse settimane contro la Santa Sede, che avrebbe coperto degli abusi sessuali compiuti dall’arcivescovo Theodore McCarrick. In una lettera pubblicata dal sito Lifesitenews, Viganò rivela i dettagli relativi all’incontro del 2015 negli Usa tra Papa Francesco e Kim Davis, l’impiegata del Kentucky che divenne un’icona di certi ambienti conservatori per essersi rifiutata di rilasciare licenze matrimoniali a coppie dello stesso sesso. Per quella decisione, la Davis ha trascorso 5 giorni in carcere. Ciò per non avere obbedito ad un ordine del tribunale che le intimava di rilasciare el licenze matrimoniali.
le dichiarazioni
In una dichiarazione scritta datata 30 agosto 2018, Viganò afferma di essersi sentito in dovere di parlare dopo aver letto l’articolo del New York Yimes del 28 agosto, nel quale Juan Carlos Cruz, vittima di abusi sessuali di origine cilena, spiegava che il Papa “recentemente gli raccontò che l’arcivescovo Viganò (nunzio apostolico negli Usa tra il 2011 e il 2016) quasi sabotò la visita” negli Usa, facendogli incontrare forzatamente la Davis e provocando così una serie di polemiche che turbarono l’evento. “Non sapevo chi fosse quella donna e (l’arcivescovo Viganò) la fece intrufolare per salutarmi, e naturalmente ne nacque un polverone. Ne fui inorridito e licenziai quel nunzio”, furono le parole del Papa, secondo quanto riferito al New York Times da Cruz. “Di fronte a tale affermazione del Papa, mi vedo obbligato a raccontare come i fatti si sono realmente svolti”, scrive Viganò nell’introduzione della sua lettera a Lifesitenews. “Uno dei due mente: Cruz o il papa? Quello che è certo è che il papa sapeva benissimo chi fosse la Davis, e lui e i suoi stretti collaboratori avevano approvato l’udienza privata. I giornalisti possono sempre verificare, chiedendo ai prelati Becciu, Gallagher e Parolin, nonché al papa stesso.